Giusto qualche appunto sparso circa questa prima fettina di campagna elettorale. Niente di così nuovo: qualcuno (troppi) parlano di legislatura costituente, come dal 1994 a questa parte, straparlano di terze repubbliche quando a comandare nelle varie liste sono ancora soggetti indissolubilmente legati alla Prima. I programmi elettorali con proposte vere, non di principio, realizzabili e…
Tag: Casini
Voterei l’agenda Monti, non voterei la lista Monti
Articolo aggiornato dopo la pubblicazione. Arrivo buon ultimo a dare un giudizio sull’agenda Monti, complici vacanze varie. Avevo dato una scorsa veloce al documento, e avevo espresso questo giudizio sommario. Le letture successive hanno confermato questa mia sensazione a pelle: l’agenda Monti non dice nulla di nuovo, né sul piano della comunicazione (slogan sempre uguali…
Un’Italia multietnica, la nostra scialuppa di salvataggio
Pare che a qualcuno non sia chiaro: la società multietnica è la sola cosa che separa l’Italia in crisi strutturale da quindici anni dall’abisso del declino, dalla retrocessione a Paese del secondo mondo. In Italia c’è un problema cronico: gli italiani (quelli di razza ariana) non fanno figli. E quando li fanno, spesso e volentieri…
Impressioni televisive
Ieri sera ad Annozero Giulio Tremonti mi ha fatto venire voglia di abbandonare la nave. Le sue parole erano vuote. Le questioni che gli venivano poste era semplici, tagliate a pezzettini. Ma lui non rispondeva. Vogliamo alzare le tasse ai ricchi (tassare di più le rendite finanziarie) come ha fatto Obama? Paroloni per dire no.…
L’ultima novità nella politica italiana
Vi ricordate Massimo D’Alema? Qualcuno lo chiama Baffetto o Baffo di Ferro. Bene, questo signore è stato presidente del Consiglio italiano (in due governi, i D’Alema I e II – sperando sia l’ultimo) dal 21 ottobre 1998 al 25 aprile 2000. Ebbene, Massimo D’Alema è stato l’ultimo presidente del Consiglio che sia stato una novità.…
«Il macigno che blocca la politica italiana»: la campagna delle menzogne
Non basta ad Alitalia subire le scelte scellerate dei passati governi (di destra e di sinistra). Adesso la tragedia della compagnia (perché, ricordo, sono 20 000 dipendenti, cui si aggiunge l’indotto di Malpensa) viene usata come motivo elettorale. Silvio Berlusconi butta in campo Alitalia e con essa migliaia di lavoratori: tre o quattro settimane per una…