Quello che vedete qui sopra è un video delle forze armate israeliane mentre abbordano una delle navi turche. Scopo del video, è evidente, è far vedere la violenza con cui i cosiddetti pacifisti hanno attaccato i soldati israeliani. Ehi, i cattivi sono loro, mica noi!
Ma c’è un grosso ma.
In primo luogo il video dimostra che i “pacifisti” non avevano armi, se non temperini, bastoni, sedie e cose così (ieri avevo parlato di gambe di tavolo). Qualcuno ha parlato di fionde e biglie di vetro.
In secondo luogo, e questa è la cosa più “divertente”, i soldati israeliani, gente che dovrebbe essere superaddestrata, che ha vinto guerre contro tutto il mondo arabo coalizzato, questi soldati israeliani si calano lentamente e uno per volta sulla nave, senza utilizzare nulla per coprire la discesa.
Spiego meglio: tu sei l’esercito, per definizione il top tecnologico di un Paese, quindi hai sicuramente delle armi in uso pure nelle polizie più sgangherate, ovvero lacrimogeni e taser. Sei Israele, e in quanto tale hai sicuramente scorte di maschere antigas che bastano per l’intera popolazione mondiale. Sapevi che stavano arrivando nelle tue acque territoriali, quindi tu generale, capitano, tenente, grado a caso, avresti dovuto preparare uno straccio di strategia.
Invece niente. Voi vedete il fumo dei lacrimogeni? Io vedo solo dei fessi che si calano giù uno per volta, giusto per farsi linciare a turno: ne buttiamo uno giù intanto che scende un altro, e così via fin quando non capiscono che qualcosa non va.
Voi potreste obiettare: e se i “pacifisti” avessero alzato bandiera bianca, avessero detto “scendete pure, non vi facciamo del male” solo per sorprenderli e distruggerli di mazzate? Chiaro: prima di scendere tu devi intimare loro di tenersi a distanza di sicurezza. Se non lo fanno, vai di lacrimogeni, di scosse elettriche, ma soprattutto non scendi.
Delle due l’una: l’ipotesi complottista, ovvero Israele ha intenzionalmente mandato i suoi soldati in modo sgangherato per filmarli mentre venivano linciati dai “pacifisti”, per poi utilizzare i filmati per la propaganda; l’ipotesi realista, ovvero i comandanti israeliani sono degli incapaci, e han costretto i propri uomini in una situazione difficile in cui finisci per sparare all’impazzata.
In entrambi i casi, le colpe maggiori della strage di ieri sono comunque in capo ad Israele, per dolo o per colpa. Non tanto i soldati, quanto chi li comandava.
Con questo non voglio certo schierarmi dalla parte dei “pacifisti”: essi hanno deliberatamente risposto alle provocazioni israeliane dimostrando (non tutti, chiaramente) di non essere pacifisti neanche per un decimo, anche se dubito avessero previsto una reazione tanto sproporzionata dell’esercito.
Ed è per questo che Israele ha sbagliato: mentre i “pacifisti” erano una marmaglia disorganizzata, i soldati erano dei professionisti e avrebbero dovuto agire come tali. Non l’hanno fatto, hanno esagerato e ora devono pagare.
Di punti oscuri ce ne sono ancora tanti, aspettiamo un’indagine internazionale che faccia piena luce sulla vicenda. Ma dubito che Israele accetterà.
Hat tip | Galt
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