Il programma roulette russa del Movimento 5 Stelle

Economia.

Qui il programma usa un approccio dirigista estremamente inefficiente. Molti dei (vaghi) obiettivi proposti possono essere più efficientemente raggiunti attraverso campagne di liberalizzazioni e privatizzazioni (di quelle serie, non all’italiana). Come sovente accade in politica, c’è ignoranza economica di base, ad esempio la solita mancanza di distinzione fra stock e flussi.

  • Abolizione delle scatole cinesi in Borsa: Quali? Perché?
  • Abolizione di cariche multiple da parte di consiglieri di amministrazione nei consigli di società quotate: In linea di principio ok, ma il problema sussiste solo quando le società possono influenzarsi a vicenda. Se faccio il sindaco in una società che fabbrica biciclette a Monza, e l’amministratore delegato di una ditta di formaggini a Parma problemi non ce ne sono, suppongo. Serve, piuttosto, una disciplina organica del conflitto di interessi e un’autorità indipendente che li individui e li punisca, ma se un amministratore è bravo e ha tempo, è una risorsa per chiunque possa assumerlo;
  • Introduzione di strutture di reale rappresentanza dei piccoli azionisti nelle società quotate: Qualcosa già c’è, potreste essere leggerissimamente più specifici?
  • Abolizione della legge Biagi: Sostituendola con che cosa? Va bene se si vuole abolire la precarierà; va male se si vuole rendere rigido il mercato del lavoro: non possiamo permettercelo. Cosa sostituirà la legge Biagi?
  • Impedire lo smantellamento delle industrie alimentari e manifatturiere con un prevalente mercato interno: Che significa? E se significa ciò che credo, perché? Se le imprese sono cotte devono fallire: va tutelato il lavoratore, non il posto di lavoro;
  • Vietare gli incroci azionari tra sistema bancario e sistema industriale: si veda più sopra;
  • Introdurre la responsabilità degli istituti finanziari sui prodotti proposti con una compartecipazione alle eventuali perdite: Che sciocchezza. Vanno rafforzati l’obbligo di informazione e l’istruzione in materie economiche, ma, fatte salve le truffe, se l’investitore è ignorante e firma per comprare cose che non capisce, è un problema suo; idem dire per gli amministratori pubblici che comprano derivati in nome del Comune senza saper fare un’addizione: paghino di tasca loro il danno causato dalla loro ignoranza, inutile prendersela con le banche, se uno è ignorante fa danni comunque;
  • Impedire ai consiglieri di amministrazione di ricoprire alcuna altra carica nella stessa società se questa si è resa responsabile di gravi reati: Non l’ho capita: è la società che commette reati o gli amministratori? E se gli amministratori commettono gravi reati vanno in galera, e da lì gestire l’impresa è problematico. E in ogni caso, per le società private, sono fatti loro;
  • Impedire l’acquisto prevalente a debito di una società (es. Telecom Italia): i levereged buy-out servono. Spesso, per una questione d’igiene dell’economia, conviene comprare e smantellare una società stracotta per rivenderne i pezzi, e farlo a debito è spesso più conveniente che farlo per cash. Diverso è il discorso quando si tratta di società strategiche (es. Telecom Italia, serve vigilanza statale), ma il divieto tout-court è un’idiozia che vuole riempire il già arrugginito tessuto economico italiano di inefficienti aziende flambé;
  • Introduzione di un tetto per gli stipendi del management delle aziende quotate in Borsa e delle aziende con partecipazione rilevante o maggioritaria dello Stato: va bene quelle statali, chissenefrega di quelle private. Sono soldi privati, sono fatti loro;
  • Abolizione delle stock option: avete problemi con la meritocrazia? Le stock option sono uno degli strumenti utilizzati per collegare la performance dell’azienda a quella dei suoi dirigenti. L’azienda va male? Il valore delle azioni scende e così lo stipendio dei dirigenti; e viceversa. E in ogni caso sono fatti privati di aziende private. Siamo seri;
  • Abolizione dei monopoli di fatto, in particolare Telecom Italia, Autostrade, ENI, ENEL, Mediaset, Ferrovie dello Stato: che significa?
  • Allineamento delle tariffe di energia, connettività, telefonia, elettricità, trasporti agli altri Paesi europei: Come sopra: il prezzo gestito dall’alto è inefficiente, bisogna rafforzare la concorrenza;
  • Riduzione del debito pubblico con forti interventi sui costi dello Stato con il taglio degli sprechi e con l’introduzione di nuove tecnologie per consentire al cittadino l’accesso alle informazioni e ai servizi senza bisogno di intermediari: Qualcosa di meno generico no? Quali sprechi? In che misura? In quali settori tagliare? Qual è il rapporto debito/PIL obiettivo? Come farete a stabilire se l’obiettivo è stato raggiunto se non ve lo ponete nemmeno? E quali tecnologie? E con quali soldi?
  • Vietare la nomina di persone condannate in via definitiva (es. Scaroni all’Eni) come amministratori in aziende aventi come azionista lo Stato o quotate in Borsa: come al solito, ok per le società statali, chissenefrega di quelle private. Al massimo ci può essere obbligo di pubblicità delle condanne degli amministratori, ma poi i privati assumano chi preferiscono, quindi che giudichino il mercato e il consumatore;
  • Favorire le produzioni locali: Come? Quali? Perché? In che senso?
  • Sostenere le società no profit: Sì, ma come? Quali? Con quali soldi?
  • Sussidio di disoccupazione garantito: Con quali soldi? (SPOILER ALERT: non ce ne sono)
  • Disincentivi alle aziende che generano un danno sociale (es.distributori di acqua in bottiglia): E quei terroristi del Tetrapack no? E i criminali che producono alimenti in scatola senza pensare agli allergici al nichel quando li impaliamo? Veramente c’è qualcuno che prende sul serio questa carta straccia?

Concludo segnalando l’analisi di Carlo Stagnaro, di cui condivido e riporto la sintesi finale:

Per fare una sintesi conclusiva, il programma del M5S è un oggetto strano. Al di là della genericità delle proposte – che, in fondo, non differenzia Beppe Grillo da quasi tutti gli altri – si trova qui un curioso mix di proposte assennate, discutibili e del tutto impossibili. Quello che colpisce è l’assenza di coerenza con cui vengono affiancate le une alle altre, al punto che, talvolta, non si contraddicono solo nello spirito ma anche nella lettera. Se il programma è una proxy per il modo in cui i grillini condurranno la loro attività parlamentare, il M5S è l’equivalente politico di una roulette russa, dove in maniera del tutto casuale possono emergere posizioni estremamente positive o altre del tutto assurde.

Voto di sintesi: .

(Per questo articolo la politica dei commenti è emendata come segue: ogni critica è sempre bene accetta qualunque sia la provenienza; ai grillini, tuttavia, per decisione di Grillo e Casaleggio, è vietato parlare al di fuori della piattaforma messa a disposizione da beppegrillopuntoitte™. Ergo, se costoro desiderano commentare ripetendo a megafono quanto scritto o detto da Grillo e similari senza aggiungere il proprio pensiero critico, dovranno farmi pervenire un’autorizzazione firmata anche digitalmente da Grillo o Casaleggio. Non prendetevela con me, è una decisione dei vostri leader: avete bisogno di un’autorizzazione per esprimere il vostro pensiero).

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12 Comments

    1. Per tre quarti una descrizione del programma, per il resto un’analisi a tratti anche interessante (non la condivido totalmente, ma dopotutto è Keynesblog-Micromega).

      Interessante pure che condivida (pur senza sottolinearlo con la dovuta forza) che il programma (i programmi) sono talmente intrinsecamente incoerenti che potrebbero essere stati scritti da una scimmia ubriaca (il che lo metterebbe comunque davanti al programma del PdL).

      Una cosa è analizzare seriamente il programma, un altro è prenderlo sul serio. Quella cosa dei distributori di bottiglie dice tutto.

  1. Sono d’accordo su tutto. Mi sembra, più che altro, che il M5S abbia preso punti a caso tra quelli più proposti dai partecipanti al movimento e li abbia copia-incollati in una lunga lista. E’ comunque uno specchio per le allodole perché la maggior parte della gente non conosce né la finanza né le leggi, quindi basta citare qualcosa relativo a questi due settori ed affiancarlo alla parola “abolizione” e si ottiene l’effetto “rivoluzione populista” che Grillo vuol dare al suo sgangherato movimento. Non c’è una sola proposta di legge in questo programma, né proposte serie di riforme costituzionali (che la storia richiede), né proposte sociali. E’ soltanto una lista di “cose da rompere”, come dici tu. Ma dopo che le avranno rotte, cosa ci daranno al loro posto?

  2. considerando che all’estero le banche sono state salvate dallo stato e i premi ai dirigenti continuano a esserci, trovo abbastanza logico dare un limite allo stipendio.

    ah si anche in italia dalle parti di siena è successo qualcosa del genere.
    i programmi, di tutti i partiti, sono spesso una serie di promesse impossibili da mantenere. io guardo la realtà e guardo quello che questo movimento sta facendo in sicilia e a parma. per i miei gusti personali sta facendo bene quindi una possibilità la darò.
    liberissimi di pensare in modo diverso, saluti.

    1. Per le banche e aziende controllate dallo Stato posso pure capire (ma ciò avrà la conseguenza di far andare i migliori nel settore privato), ma per le aziende private ciò non ha senso (a quel punto i dirigenti migliori se ne andrebbero all’estero).

      Se ritieni che a Parma, dove Pizzarotti non solo non riesce, ma neppure sa muovere un dito, e in Sicilia, dove si blocca l’attività parlamentare per la bufala del MUOS, il M5S stia facendo bene, buon per te, ma non voterei con troppe speranze (ma questo vale per tutti i partiti).

    1. Niente di così originale, in fondo (grazie per avere condiviso gli articoli 😉 – presto arriveranno Rivoluzione Civile, PD e PdL)

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