Lo dico da sempre, ma fa bene ripeterlo. La patrimoniale in quanto tassa non mi crea fastidio, perché se una tassa serve, sono felice di pagarla.
Ma una patrimoniale in questo momento storico ha lo stesso significato della patrimoniale del 1992.
Quella del 1992 servì per salvare un Paese al fine di riconsegnarlo nelle stesse mani di coloro che l’avevano portato sull’orlo del baratro.
I risultati li vediamo oggi: patrimoniale 2 – la Vendemmia [detta anche “Contributo di solidarietà”], per salvare un Paese sull’orlo del baratro per riconsegnarlo alla medesima classe politica (senza distinzioni di destracentrosinistra) che ce lo ha portato.
A meno di un cambiamento rivoluzionario a livello di classe politica, in assenza di misure per la crescita, in vista di una prossima recessione in cui entreremo con più tasse che l’aggraveranno, prepariamoci pure per la patrimoniale 3.0.
O al default entro dieci anni.
(No, il mio reddito non supera i 90000 euro).
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Il tuo reddito non supera i 90.000€, ok, il mio non supera i 30.000€ lordi, ed allora? sei dipendente? sì? allora il problema stà alla radice, ormai siamo tutti, chi più chi meno, dipendenti della chiesa, della politica, delle banche, della pubblicità, ecc..
Se ci rivoltiamo, non è detto otteniamo migliorie, il problema, la storia lo insegna, è che i primi, da sempre, a salvarsi il sedere, son sempre gli stessi dittatori, figli di papà, industriali di rango, ecc..
Queste cose si tramandano da secoli cambia il modo di schiavizzare, ma non cambia il modo di volere il potere, perciò questa tassa, non è che l’ennesima bufala di governo, i ricchi al governo-parlamento, difficilmente tassano altri ricchi, se non per ingordigia.