Prossimamente sul quotidiano bimestrale Ilgior Nale:
Immagina che tu sia l’inventore di una cosa molto redditizia: facciamo finta che si tratti del motore ad aria. Accade che un tizio, tale Sanchippio Brancaleoni, ti ruba l’invenzione chiamandola Montatori. Tu cosa fai? Chiedi giustizia al tribunale, immagino.
Il tribunale, però, ti dà torto: il motore ad aria è stato inventato da Sanchippio e rimarrà suo per sempre. Per quanto la sentenza ti sembri ingiusta, tu la accetti.
Qualche anno dopo si scopre che Sanchippio aveva corrotto i giudici: dopo anni di processi, di condanna in condanna, si arriva in Cassazione, la quale decide definitivamente che ci sono un sacco di prove del fatto che Sanchippio aveva effettivamente corrotto i giudici attraverso l’amico avvocato Prevomiti. Purtroppo non si può cambiare la sentenza precedente: il motore ad aria resta di Sanchippio.
Tu però puoi andare di nuovo in tribunale, perché grazie alla sentenza precedente puoi dimostrare di avere subito un danno patrimoniale: non potrai ottenere il motore ad aria, ma potrai ottenere parte degli enormi profitti (grazie ai quali, anche se non esclusivamente, Sanchippio è diventato l’uomo più ricco del Paese, oltre che primo ministro, ma sono dettagli irrilevanti per questa storia di fantasia).
Altri dieci anni di battaglie legali: alla fine il giudice dagli improbabili e criminali calzini turchesi ti dà ragione, e condanna Sanchippio a pagare un botto di soldi. Sanchippio questi soldi non ce li ha (ovvero ce li ha, ma non li ha accantonati a bilancio come avrebbe dovuto), e ti propone di aspettare il giudizio di secondo grado prima di chiedere la riscossione.
Tu sbuffi, ma accetti.
Il giudice di secondo grado conferma la condanna al pagamento di un botto di soldi (anche se un po’ meno). Ma Sanchippio continua a non volerteli dare, e tenta di usare il suo potere di primo ministro per non essere costretto a staccarti l’assegnone. Dice “aspettiamo la Cassazione”, ma tu sai (tutti dovrebbero sapere) che la Cassazione si limiterà a dire se il processo è stato fatto bene o meno, non giudicherà nel merito, bensì nel diritto, che forse passerà un altro annetto, ma poi i soldi Sanchippio li dovrà molto probabilmente cacciare fuori.
A questo punto, voglio chiederti una cosa, caro presunto inventore del motore ad aria: non ti vergogni di chiedere soldi a un perseguitato dalla giustizia e dalla sfortuna? Questo poveraccio, infatti, in tutti i processi che ha affrontato, ha avuto la sfortuna di incontrare giudici comunisti cerebrolesi antropologicamente diversi che ce l’avevano con lui perché ce l’hanno piccolo (o per i giudici donne, perché sono brutte). Ciò è evidente in quanto Sanchippio è stato sempre condannato: in tutte e cinque le sentenze non ci sono assoluzioni, ma ciò è impossibile, perché, se fosse vero, dovrebbe essere davvero colpevole. Ma dato che è innocente per diritto divino, la condanna per il lodo Montatori è assurda, e appare ovvio che la dittatura dei giudici lo voglia far cadere.
E tu, caro presunto inventore del fantomatico motore ad aria, fai certamente parte di quella minoranza che ordisce il complotto per far tornare il comunismo attraverso il controllo di internet, delle radio, dei giornali e delle televisioni.
Ma noi che siamo i liberalstatalistcattolicmassonsocialisti, noi del partito dell’amore e della birra gratis, ti perdoniamo perché non sai ciò che fai.
Tuttavia resisteremo all’ingiustizia con la gentilezza e la pacatezza che ci ha sempre contraddistinto, GRANDISSIMO FIGLIO DI BOTTANA, TI BUCHIAMO LE GOMME!
Photo credits | Túrelio (Own Work) [CC-BY-SA-3.0-de], via Wikimedia Commons
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