Berlusconi ha perso. Che razza di analisi volete che faccia? È stato preso a calci in bocca, altro che attentato del Duomo.
Vediamola da altri punti di vista.
Considerando che la destra ha vinto a Rovigo, Cesenatico e San Giovanni Rotondo, possiamo dire che Berlusconi ha quasi vinto.
Magari non così tanto altro punto di vista.
Fossi Bersani festeggerei, ma dietro le quinte sarei preoccupato: questa per il PD non è una vittoria, perché i due grandi vincitori, Pisapia e De Magistris, non sono roba loro. Guardiamo un attimo a Napoli, soprattutto: il consiglio comunale sarà dominato da IDV e comunisti. Peggio ancora: i suoi voti andranno dispersi. L’ultimo degli eletti a Napoli dovrebbe essere una donna dell’Italia dei Valori con 244 preferenze in una città con un milione di abitanti (secondo un altro calcolo, l’ultimo degli eletti sarebbe addirittura il successivo, con 225 preferenze); il primo degli eletti della stessa lista ne ha poco più di 1600. Volete sapere quanti ne ha il primo dei non eletti del Partito Democratico? 2336. E tutto questo perché si è sbagliato il candidato a sindaco.
Poi c’è una cosa che non mi quadra: Berlusconi e la sua squadra sono grandi idioti. Ma non pensavo così tanto, e ancora non riesco a crederci. Pensiamoci un attimo: al primo turno è stato un disastro per via di una campagna elettorale sbagliata fin dal principio. Tutti, anche nel centrodestra e pure io, l’abbiamo detto. E loro che fanno? Continuano con la campagna della paura anti-rom, anti-gay, anti-musulmani, droga per tutti, eccetera. Perseverare così non è diabolico, è assurdamente da cretini.
Sicché mi chiedo: che l’abbiano fatto apposta? Quel che segue è fantapolitica. L’obiettivo della destra era perdere perché così può esserci una spintarella naturale e digeribile per far cadere il governo. Perché? Perché c’è una cosa che il governo dovrà fare, e cioè una paurosa manovra sui conti pubblici, 40 miliardi, se non erro (siamo obbligati al pareggio di bilancio entro il 2014), e ciò non solo approfondirebbe la crisi di popolarità di Berlusconi, ma renderebbe più difficile, in futuro, fare una campagna a suon di “più tasse se la sinistra va al governo”.
E allora che succede: cade il governo, si va ad elezioni e vince la sinistra. La sinistra, come sempre, è costretta a riparare ai danni fatti dalla destra, senza avere spazio per imporre il proprio programma. La destra va all’attacco con la solita nenia di cui sopra, e approfitterà delle amministrative di uno o due anni dopo per fare cappotto, far cadere il governo di sinistra (che intanto si sarà spaccato, mentre dalemiani e veltroniani finiranno di mordersi i coglioni a vicenda) e tornare al potere come se niente fosse.
Rischioso, fantasioso, ma bisogna rendersi conto che l’alternativa è la definitiva sepoltura di Berlusconi e dei suoi leccaintestini, la cancellazione di un’intera classe dirigente, la fine di tutte le leggi ad personam. Come ho già spiegato su queste pagine, non c’è granché da fare, Berlusconi deve mettersi a governare, ma ciò va contro i propri interessi. Soluzione? Far governare gli altri per un po’ e poi tornare a non farlo (magari con una maggioranza ancora più bulgara e senza bisogno di Fini e Responsabili).
Vedremo se questa intuizione si rivelerà corretta, ma in ogni caso, per la sinistra, c’è una sola cosa da fare: unirsi, fare delle primarie per scegliere il leader e cominciare a parlare di programmi per l’Italia, programmi che siano condivisi totalmente (e non a pezzi, come nel 2006) secondo la formula “chi ci sta è dentro, chi dice no anche a una sola virgola è fuori”.
La zona fantapolitica finisce qui.
Nell’attesa degli inevitabili scossoni, dovuti in particolare agli Scilipoti che abbandonano la nave (affogheranno, i poveri bimbi, considerando che nessuno li ricandiderà – o almeno credo che nessuno sarà tanto scemo da ricandidarli), immaginiamo che almeno in alcune città tirerà un’aria più pulita. Vedremo se sarà effettivamente così, ma intanto…
Chiaramente qui non si condivide la falce il martello, è solo per farli rosicare.
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