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Uno si chiede a che servano le tasse

L’OCSE ha rilasciato delle statistiche che rilevano che la pressione fiscale in Italia resta a livelli molto elevati, da Paese scandinavo: una pressione fiscale maggiore, infatti, si ha solo in Danimarca e Svezia, e subito sotto l’Italia (( A parte Belgio, Australia e Francia. )) troviamo Finlandia e Norvegia, tutti sopra il 40%. Subito dopo c’è il Messico.

E pensando al Messico m’è scattata la molla: questa notizia fa il paio con quest’altra, risalente a giugno, secondo la quale la qualità della Pubblica Amministrazione in Italia è a livelli bassissimi, visto che siamo novantasettesimi, sotto la Turchia (96) e sopra, appunto, il Messico (98). Peggio di noi fra i Paesi “avanzati” solo l’amatissima Russia.

In altre parole, nonostante un prelievo fiscale che si porta via quasi la metà della ricchezza prodotta nel Paese, ci ritroviamo con servizi paragonabili a quelli di Paesi con cui non vorremmo paragonarci.

E ai piani alti non trovano di meglio da fare che denunciare Report perché denuncia porcate varie (che le elenco a fare) che minano ogni giorno i conti pubblici.

Oh, suvvia.

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