I mostri e gli sciacalli: il lato animale non deve vincere

Andiamoci piano quando, a seguito di shock come quello dell’omicidio Scazzi, cominciamo a chiedere la pena di morte, i tagli delle mani e i linciaggi in piazza. Il mostro che ha trasformato uno zio, fino a ieri l’altro, normale e tranquillo, a detta di tutti, in un assassino stupratore necrofilo, è potenzialmente all’interno di ogni essere umano. Manifestazioni violente per punire il Misseri come quelle che ho letto un po’ ovunque sono né più né meno generate dalle stesse viscerali pulsioni che scatenano il lato peggiore degli esseri umani dalla notte dei tempi (e lo dicevo già ieri, quando ricordavo lo stupro sacrilego di Aiace su Cassandra ai piedi della statua di Atena). Due torti non fanno una ragione: chi si lascia vincere dal proprio lato animale non è, in potenza, migliore del Misseri.

Noi non siamo, né dobbiamo essere l’Italia medioevale o l’Iran o gli Stati Uniti moderni. Un cadavere non chiede mai vendetta, chiede pietà.

In questo modo facciamo il gioco degli sciacalli che non aspettano altro che parlare al nostro stomaco per approfittare e del dolore e dello shock e delle pulsioni animali nell’uomo. Per l’ennesima volta è la Lega Nord, il partito dei barbari (in senso spregiativo) che oggi governa il Paese, ad aprire le danze per bocca di Bricolo, presidente dei senatori verdi, che chiede il 41 bis per gli omicidi efferati, dimenticando che il regime di carcere duro è nato non per punire, ma per evitare che i capi mafia continuassero la loro attività dall’interno del carcere impedendo di distruggere le organizzazioni mafiose, e magari indurli a pentirsi. Non è il caso del Misseri, che va “semplicemente” punito.

Tutto populismo per approfittare delle nostre debolezze umane e di un’onda mediatica. Non sono uomini, sono animali.

Usiamo la Ragione, non caschiamoci come fossimo delle pecore.

Photo credits | Harald Süpfle

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