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Rasoio di Craxi

Sarò monotono, ma la questione della riabilitazione di Bottino Craxi è fondamentale, perché riabilitando lui si vuole riabilitare un sistema che polverizzerà l’Italia, ovvero quello che premia la corruzione e non quello che premia merito, inventiva, coraggio ed efficienza.

Sto leggendo su vari blog che la questione è fra il vedere Craxi come un grande statista o come un grande ladro.

Non è difficile definire un ladro, definiamo un grande statista, in qualche modo.

Un grande statista, a mio avviso, è un signore che, nella sua attività politica, riesce a dare un grande contributo per la crescita nel lungo periodo all’istituzione che serve, ovvero lo Stato. Attenzione, la parola chiave è “lungo periodo”.

Craxi ha avuto indubbiamente una grande visione dell’Italia, e le sue riforme, sulla carta, potevano anche essere apprezzabili. Craxi ha ottenuto grandi risultati, specie in politica economica. Ma l’Italia è riuscita a sostenerli a lungo?

Oggi, dopo vent’anni, numeri alla mano, possiamo dire di no. Le potenze con cui l’Italia voleva competere negli anni Ottanta hanno continuato a marciare ad un passo ben superiore a quello italiano. Quelle che erano indietro ora ci superano o ci tallonano. Questo perché, oltre ai vari difetti dell'”italianità” (la corruzione diffusa, l’eccessiva burocrazia, il soffocante statalismo) si è aggiunta la zavorra del debito pubblico. E qui arriviamo ad un’altra parola chiave.

Craxi ha il demerito di aver contribuito, in soli quattro anni, a oltre venti punti di rapporto debito/PIL (e creando le condizioni perché crescesse di ulteriori trenta punti nei successivi otto). Perché questo rapporto è così importante? Per due motivi: il primo è che un alto rapporto debito/PIL costituisce una pesantissima zavorra per la crescita nel lungo periodo; per spiegare il secondo ricorro a una metafora.

Immaginate un culturista che inizia a doparsi, ottenendo una fiammata nella sua carriera grazie al suo fisico perfettamente gonfiato. Vince competizioni, coppe, medaglie, quello che volete. Dopo qualche anno di utilizzo di sostanze dopanti, però, cominciano ad ottenersi effetti collaterali: infarti, ictus e compagnia bella. Ovviamente i muscoli cominceranno ad afflosciarsi, l’organismo diventa debole, eccetera.

Craxi fece la stessa cosa con l’Italia: la drogò. Come risultato l’Italia ebbe una fiammata, vinse competizioni internazionali, ma poi? Poi c’è stato e c’è il declino, rispetto ai Paesi con cui volevamo competere. Quelli han continuato a correre, noi invece siamo rimasti fermi o quasi, mentre altri ci han sorpassato e altri ancora ci sorpasseranno. Mentre noi facevamo i culturisti dopati, gli altri Paesi, chi più, chi meno, facevano come Joe Rollino, l’uomo più forte del mondo, che si allenava duramente ogni giorno, non beveva, non fumava, ed è morto qualche giorno fa a 104 anni. Investito da un minivan (neanche di vecchiaia è morto, pensate).

In tutto questo si può ritenere Craxi un grande statista? Secondo me no. Bastano le visioni riformiste, i grandi progetti per l’Italia, progetti mai applicati o applicati a debito dunque insostenibili come una Ferrari per uno stagista, per fare un grande statista? Bastano le chiacchiere per dire che uno è stato un grande qualcosa, e non un grande fanfarone? Secondo me no, altrimenti dovreste intitolare una piazza a un bel po’ di gente, me compreso.

Ma fosse stato solo questo, forse una via a Craxi si poteva pure assegnare. Ci ha provato, ha fallito, e vabbé, onore al merito. Ma Craxi non è stato solo questo.

Craxi ha confessato di essere un ladro. Craxi sapeva che i partiti venivano finanziati in modo irregolare, e Craxi, addirittura, rubava soldi anche al suo stesso partito.

Dato tutto questo, non esiste alcun motivo logico per tentare la riabilitazione di Craxi: è stato un fallito e pure un ladro reo confesso. Ha mangiato a spese dell’Italia futura (la nostra, non la sua, in quanto Bottino è cadavere da un decennio, tra l’altro latitante), e noi pagheremo ancora per decenni il suo banchetto.

E noi vogliamo dedicargli una via? Io piuttosto vorrei che restituisse tutti i miliardi che ci ha fregato (perché quei soldi stanno ancora da qualche parte, chissà chi ci sta mangiando su).

La riabilitazione di Craxi è, piuttosto, la riabilitazione di una generazione intera di ladri falliti che sono riusciti a scampare alla galera. Andateli a contare gli ex socialisti finiti sia a destra che a sinistra; guardate un po’ chi erano le giovani promesse della politica negli anni Ottanta e guardate un po’ chi c’è ancora a governare il Paese, vent’anni dopo, a destra come a sinistra. La storia di Craxi è la storia di molti altri politici che si sono succeduti in Italia nei successivi decenni.

Insomma, la riabilitazione di Craxi non è altro che autocelebrazione della casta di vecchiacci che governa male l’Italia da vent’anni. Questo (e non quello che vi propinano su tg e giornali, approfittando dell’ignoranza diffusa) è il significato di “via Bettino Craxi”.  Un significato inaccettabile per ogni persona che abbia ancora un briciolo di dignità.

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