Sapete che Checco Zalone ha parlato di Silvio Berlusconi a proposito della sua prostituta, Patrizia D’Addario, su una tv Mediaset? È solo un espediente per poter dire che in Italia c’è libertà di stampa, come ha fatto Panorama (rivista di Berlusconi) il giorno dopo (l’avevo detto già qui ieri sera). La simpatica orchestra berlusconiana all’opera.
Una rondine non può fare primavera: lo show di Zalone arriva mesi e mesi dopo le prime rivelazioni (arrivate in primavera) e solo pochi giorni dopo lo sputtanamento televisivo di Annozero, che per primo ha trattato i fatti su una tv italiana, rendendo tutto finalmente noto al grande pubblico, sino ad allora tenuto all’oscuro grazie a telegiornali e approfondimenti compiacenti e silenziosi per rispetto del grande padrone. Mediaset, con Zalone, ha solo preso atto della cosa e si è messa in difesa.
Questa sarebbe libertà di stampa? Panorama, fammi il piacere: semmai tutto questo dimostra il contrario. La (solo supposta) satira (e l’informazione) televisiva sono relegati in un ghetto (RaiTre – Maurizio Crozza a Ballarò, la Dandini, Blob, Glob, Report – trovatemi altri canali con una simile concentrazione) costantemente sabotato con accuse di essere comunista e anti-italiano, e Michele Santoro è su RaiDue solo perché una sentenza del tribunale del lavoro obbliga la RAI.
Ogni tanto viene fuori qualcosa che viene chiamata satira, ma che satira non è: il Bagaglino era bonaria presa in giro, e le uscite come quelle di Zalone o de Le Iene servono solo per salvare l’apparenza. Sono le necessarie anomalie in Matrix, che servono a resettare il sistema e farlo ripartire corretto e più forte (tenete bene a mente la prossima battaglia sul contratto di servizio della RAI che scade a dicembre, come il contratto di Annozero).
Se lo show di Zalone fosse arrivato al massimo qualche settimana dopo le rivelazioni o se Porta a Porta e il TG1 avessero trattato la cosa nell’immediato e non dopo mesi (e solo per rispondere a Santoro, come fossero “trasmissioni riparatrici”, si veda la faccia di ca… di Minzolini), allora potremmo parlare di libera stampa e libera satira: ma tutto questo sembra solo un disperato tentativo di tenere nell’armadio un’enorme massa di scheletri.