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Il bluff delle case in Abruzzo

Oggi Silvio Berlusconi inaugurerà le prima case costruite ad Onna, appropriandosi di un merito non suo, né del suo governo. Se volete un’anteprima di ciò che accadrà oggi, vi consiglio la visione di questo video di repertorio.

Quelle case sono state costruite dalla Provincia Autonoma di Trento con il denaro raccolto dagli italiani attraverso la Croce Rossa. Lo sanno tutti gli abruzzesi e lo sa pure il Giornale.

In particolare, il denaro proviene dalle offerte degli italiani fatte alla Croce Rossa; il terreno è stato donato dalla famiglia Pica Alfieri e preparato dalla Confindustria di Trento; la costruzione è stata gestita dalla Provincia Autonoma di Trento; un asilo, infine, è stato finanziato con il denaro raccolto da Porta a Porta.

Insomma, non c’è traccia del governo in tutto questo. O meglio, non c’era, perché, qualche giorno fa, sul cartello che identifica il cantiere è stato aggiunto quello della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Infine la chicca: il governo quelle case non le voleva. Guido Bertolaso le ha escluse dal piano di ricostruzione del governo perché a rischio alluvione. E ancora, per rimpolpare lo spettacolino, Bertolaso afferma «Non credo che siano possibili paragoni al mondo», riferendosi ai tempi record delle prima consegne. Peccato che, oltre a non c’entrarci assolutamente in tutto questo, Bertolaso dimentica che le prime case (tra l’altro in numero abbondantemente superiore) furono consegnate in Irpinia 122 giorni dopo il sisma, contro i 162 de L’Aquila.

Quello di stasera sarà uno spettacolino allestito ad uso e consumo di una persona (il premier) chiaramente in difficoltà, che si approprierà di un merito non suo ripassando, per l’ennesima volta, sulla pelle dei terremotati a scopo di consenso politico. Tutto questo aggravato dal fatto che per costruire questo palcoscenico mediatico sono state praticamente zittite le televisioni (Ballarò, programmato da mesi per quella data e con servizi preparati appunto per l’Abruzzo, è stato spostato; Matrix, che doveva cominciare oggi, miracolosamente scopre di avere problemi tecnici che hanno costretto a rinviare la prima).

Intanto Raitre, forse per caso, forse per una botta di ironia da parte del direttore Paolo Ruffini, al posto di Ballarò manderà in onda “La caduta – gli ultimi giorni di Hitler”.

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