Si torna ancora a parlare di testamento biologico, data la presa di posizione di Gianfranco Fini.
Qui qualcuno continua ad avere problemi a concepire che possono esistere posizioni diverse da quella della Chiesa cattolica o per noti problemi mentali (ad esempio MG) o per opportunismo (c’è gente che, per il suo comportamento, non rispecchia granché i valori cattolici, ma che deve comunque trovare un modo per piegarsi ai voleri cattolici).
Secondo la Chiesa cattolica, la vita non è tua, è un dono di Dio, lui te l’ha data e solo lui te la può togliere. Il suicidio è peccato, e Piergiorgio Welby è stato sepolto come un bastardo (come monito per il futuro), al contrario, ad esempio, di noti mafiosi, che non si sono suicidati, hanno soltanto ammazzato un po’ di gente e sono stati sepolti con tutti i crismi. Un po’ incoerente, ma ok, questa è la Chiesa cattolica, fatti suoi e di chi le va dietro. Se tu vuoi essere idratato, nutrito, attaccato ai tubi fin quando Dio non si ricorda di te, tutto bene, non c’è problema per nessuno.
Il problema nasce quando esce fuori che in giro ci sono gli atei relativisti di merda che purtroppo non possono essere infilati dentro le camere a gas, i quali sostengono che Dio non esiste e che quindi la vita è mia o al massimo di chi me l’ha data, cioè mammà, ovvero o decido io o decidono i miei familiari. Ovviamente ci sono posizioni intermedie in questo continuum, che comunque la Chiesa cattolica non accetta, e che quindi, negli occhi di Ratzinger, restano comunque atei relativisti di merda, anche se vanno in chiesa tutte le domeniche.
Uno Stato laico, in teoria, direbbe “sono problemi vostri, la collettività, dalla vostra morte, non guadagna, né ci perde nulla”: la tua religione non ti permette di morire? Ti sosteniamo, ti infiliamo tutte le flebo che vuoi, ci mancherebbe. Non vuoi passare la tua vita attaccato a un tubo? Ok, la vita è la tua, chi sono io Stato per dirti che fare della tua vita? Se poi c’è un Dio nell’aldilà che ti manda all’inferno perché hai chiesto di morire, insomma, fatti tuoi.
Invece per questi minchioni chi non è cattolico deve esserlo per legge. Dunque se un tizio vuole morire, non può farlo poiché, secondo lo Stato (e non più secondo la Chiesa), è un peccato.
Ecco la gravità del testamento biologico nella sostanza del ddl Calabrò e di tutti i lobotomizzati che lo sostengono: il fatto che il suicidio è sempre e comunque peccato (ovvero un danno, ovvero soggetto ad un divieto), e non in base ai precetti di una religione e dunque in una dimensione interiore, bensì in base ad una legge.
Non esiste alcun motivo razionale perché uno Stato occidentale penetri in modo così violento nella vita di un individuo. Lo Stato è e deve rimanere un arbitro che regoli i rapporti fra gli esseri umani e li agevoli, non può varcare la soglia che separa la dimensione interna dell’individuo da tutto il mondo esterno. E questo a chi giova? Qual è il beneficio che la collettività ottiene impedendo ad un tizio (nella fattispecie un vegetale) di decidere della propria vita? O, al contrario, qual è il danno che causa alla collettività la morte di un tizio che non può muoversi, parlare, ridere, toccare e che aveva scritto in precedenza che non voleva vivere in quelle sciagurate condizioni?
Nessuno. È una mostruosità: la vita delle persone viene messa su un piatto nelle trattative fra una maggioranza di governo senza alcuna morale e uno Stato estero, il Vaticano, che non può permettere che anche in Italia giunga quella rivoluzione copernicana dove è l’uomo a decidere per sé e non un ammasso di vecchiacci (l’alto clero) che si mette a giocare con un libro, la Bibbia, estrapolando solo i versetti più comodi per l’occasione (per inciso, la Bibbia, oltre che incoerente con il mondo reale, è più volte internamente incoerente, quindi ci si può trovare dentro tutto e il contrario di tutto, poiché, se esiste, Dio non è certo un idiota). Sono in gioco interessi miliardari, gli italiani non possono permettersi di pensare che la Chiesa cattolica, almeno ai piani alti, è un’organizzazione politica e affaristica, per non dire di peggio.
Cito, come nota di colore, queste parole di Phastidio:
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Guarda devo essere sincero, mi ritengo cristiano, e per assurdo, offeso da alcune volontà ecclesiastiche del vaticano attuale, provo a spiegarti anche il perchè, del mi essere cristiano.
Quando tu parli di chiesa, volutamente con la c minuscola, perchè terrena, perchè fallibile, ed il papa è fallibile al di là degli scrittti biblici, che si sà nel tempo sono stati modificati più volte, non mi permetto di dire perchè, reputo assurdo il comportamento nei confronti dei suicidi, solo perchè una frase del vangelo li condanna, anzi a ben vedere li mette in secondo piano, cosippure sarebbe da dire verso i divorziati.
Detto ciò, ricordo alla chiesa terrena, da cattolico ormai pochissimo praticante, che vi è una frase del vangelo dove dice, non ricordo capitolo e versetto, ed ammetto di non avere voglia di cercarla, dove dice dicevo, ” date a Dio quel che è di Dio ed a Cesare quel che è di cesare”, intendendosi non solo l'aspetto materiale ma anche il giudizio nell'anima delle persone.
Infatti quel Dio a cui noi reputiamo l'onnipotenza, saprà guardare nel cuore delle persone, non nei gesti, quindi anche il suicidio, è liberamente interpretato dal giudizio di alcuni uomini, ma non dalla volontà di Dio, non resta che affidarci a lui veramente, non per mezzo della parola di sua Santità, ma per mezzo della volontà di sua Onnipotenza, che vale ben di iù di sua Santità, a noi non ci resta che vivere.