Seconda tranche di idee negative (ovvero esposte in contrapposizione a quelle espresse da Paolo Flores D’Arcais su MicroMega). Stavolta si parla di opposizione (anche se dire che razza di opposizione vogliamo essere mi suona un po’ da perdenti). Ah, casomai non si fosse capito, io sto con Ignazio Marino.
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Opposizione intransigente e sistematica, senza alcuna tentazione di inciucio anche soft. Utilizzazione di tutti gli strumenti legali, parlamentari e nella società civile (dal filibustering parlamentare alle manifestazioni di piazza, alle campagne telematiche di denuncia, alla creazione di una televisione d’opposizione sul digitale…), per liberare l’Italia dal regime putiniano di Berlusconi, che sta riducendo il paese a un cumulo di macerie sotto il profilo morale, costituzionale, sociale, culturale, economico. → In sostanza, non si tratta con la P2, con gli eversivi travestiti da falsi democratici, con i criminali (anche prescritti) e con la mafia. Questa gente si combatte.
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Per il Partito democratico, proposta di tenere primarie di coalizione per la scelta dei candidati già alle prossime regionali (con ciò si apre già all’unità con i potenziali alleati, tra i quali NON può essere l’Udc di Casini e Cuffaro). Impegno generale: sì sì, no no (Mt. 5,37) e mai più “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”. Valutare su questo criterio le persone che aspirano a fare politica. Assoluta coerenza rispetto ai valori della Costituzione. Ovviamente nessun candidato che abbia avuto anche solo un rinvio in giudizio (tranne casi clamorosi di persecuzione politica, e per tali eccezioni assumersi la responsabilità con una campagna di denuncia). → Ho già detto sopra. Per quanto riguarda il rinvio a giudizio, lo ritengo giusto: una persona dovrebbe andare in tribunale a difendersi e, a prescindere dal fatto che sia colpevole o innocente, non può tenere il piede in due scarpe, non può occuparsi dei problemi dei cittadini se è distratto dai suoi. Si faccia proclamare innocente e poi torni in politica, ma questa dovrebbe essere una scelta dettata dalla morale del candidato, non dovrebbe essere il partito ad escluderlo – dovrebbe essere l’estrema ratio;