Racconti estemporanei di vita vissuta (male)

Tornando a casa dei miei per una breve vacanza, mi sono incamminato facendomi i fatti miei sul marciapiede con la mia valigia della mia città d’origine del sud.

Accade che a un certo punto un’automobile quasi mi investe: il tizio in questione (dai lineamenti tipici di un cosiddetto truzzo) dopo avermi miracolosamente mancato, parcheggia su marciapiede, proprio davanti allo scivolo per i disabili. Mentre cerco di sorpassare l’auto, noto che un metro più oltre c’erano chilometri di parcheggi liberi, sostanzialmente fino a casa mia, che era ancora piuttosto lontana.

Altra storia, stavolta da passeggero, più o meno negli stessi luoghi.

Ti capita davanti un tizio in auto, che ad un certo punto mette la freccia e tenta di accostare in curva. Dopo un primo pensiero di sorpasso, decidiamo di non farlo. Il tizio, capito che non l’avremmo superato, continua la sua strada. Poco più tardi, di nuovo freccia a destra, stavolta accosta in rettilineo, ma praticamente in mezzo alla strada (un’arteria principale passante per un centro cittadino, provate a immaginarlo). Stavolta bisogna superarlo per forza, ma si toccano gli specchietti: visto che noi eravamo in movimento, il torto è nostro, nonostante lui fosse da impiccagione.

Scende dall’auto il guidatore, ancora un truzzo, camicia viola aperta sul petto e collanone d’oro. Noi: «Facciamo la constatazione amichevole?» Lui: «Vabbé senti, vado un poco di fretta, facciamo che risolviamo noi… io ho avuto un incidente simile il mese scorso, ho pagato 210 euro, dammeli e facciamo pace» Il mio amico, ancora un po’ scosso: «Non ho quella cifra addosso, ne avrò 50» che vista la macchina erano più che sufficienti. Il Truzzo: «E vabbé, allora andiamo a cercare un bancomat» Prima che il mio amico tentennasse e il truzzo gli chiedesse di cointestargli il conto corrente (la cosa puzzava di “pacco” lontano un miglio), decido di intervenire usando la parolina magica: «Vabbé, senti, chiamiamo i carabinieri così ci togliamo il pensiero» (alias gli facciamo vedere come hai fermato di merda la macchina). Ovviamente lui ha accettato immediatamente la transazione.

Inoltre.

Esiste questa frazione, condivisa fra cinque comuni di due diverse provincie sempre del sud, attraversata da un’importante strada, la via più breve per raggiungere il capoluogo di provincia e quindi costantemente piena di macchine. Io posso capire che, essendo quella l’unica strada della frazione, si voglia fare lì una processione di non so quale madonna, il che già trasforma una strada trafficata a due sole corsia in una mono (a parità di traffico), creando una coda chilometrica di auto incolonnate e incazzate, coi soliti imbecilli che si credono furbi saltando la fila e venendo bloccati dai vigili ivi presenti.

Io posso capire la processione. Ma poi è proprio necessario fare la messa all’aperto proprio sulla strada?

E infine.

Andando a prendere il treno a Napoli per ritornare a Milano, mi trovo per terra una bella siringa in mezzo alla strada, strada abbastanza centrale. Mentre tornavo a casa a Milano, a un metro dal portone, ancora in bella vista su marciapiede, un’altra siringa con un vistoso cappuccio arancione.

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3 Comments

  1. Le siringhe dimostrano che tutto il mondo è paese. Anzi, forse è più pulita Napoli di Roma o Milano. E la storiella del truzzo è divertente, mi compiaccio per la tua capacità di risolvere la questione con poche semplici parole, potresti diventare quasi un magistrato.

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