Ne parlavamo proprio ieri su queste pagine e io non ho dato “per protesta” la mia preferenza ad Antonio Di Pietro; ma Tonino ci sorprende: il suo nome sparirà dal simbolo del partito da lui fondato per fare i suoi primi passi da solo.
Se si dovessero confermare i dati del momento (Italia dei Valori all’8%), appare ovvio che il partito possa reggersi sulle sue gambe, con Di Pietro leader naturale, ma non più movimento personale.
Per quanto mi riguarda, questa è una grande svolta.
Ciò che rimane è l’anomalia di un partito che chieda in un Paese occidentale del terzo millennio che la Legge sia uguale per tutti e che la corruzione sia un’eccezione e non il sistema.
Ma l’anomalia deriva dall’anomalia che è l’Italia, che è Silvio Berlusconi e tutti i suoi degni compari.
Per questo, forza Italia dei Valori: diventa un grande partito liberale.