Il sempre ottimo Andrea Mollica ha pubblicato i dati relativi al sondaggio de Il Sole 24 Ore/IPSOS, che ha raccolto le opinioni di voto di un campione di elettori e li ha suddivisi per fasce d’età, livello di istruzione e occupazione.
Ne avevo già parlato nelle brevi di qualche giorno fa, chiosando che mi sarebbe piaciuto conoscere le percentuali di voto fra i laureati della Lega Nord. Sono stato esaudito.
La Lega Nord fra i laureati crolla da una percentuale totale del campione di 11,8% ad appena il 4,9%.
Altri dati che mi hanno “impressionato”. In base al sesso, gli uomini fuoriescono dal Partito Democratico, andandosi a distribuire in tutti gli altri partiti. Anche le donne escono dal PD, ma vanno a posizionarsi principalmente fra l’Italia dei Valori e la vecchia Sinistra Arcobaleno.
In base alle fasce d’età, il PdL vede un forte consenso principalmente nella generazione post-Tangentopoli (ma pensa tu).
In base all’occupazione, infine, va segnalata la crescita del 10% del PdL fra i lavoratori autonomi (ma và?). PdL sopra il 50% anche per le casalinghe, segno che la figura del macho di Arcore funziona: adesso cingeranno d’assedio Villa San Martino pur di accaparrarsi il neo scapolo d’oro, immagino. Diminuisce, invece, il consenso fra i disoccupati, non solo per il PdL ma soprattutto per il PD. Sarebbe bello conoscere dove siano finiti questi voti, ma purtroppo questi dati non ci sono.
Il PD, invece, continua ad affondare, con la differenza è che almeno Dario Franceschini risponde per le rime. Forse un giorno nascerà anche un programma politico. Senza dover necessariamente copiare Berlusconi (ogni riferimento a Minimo D’Alema e la sua televisioncina è puramente voluto).