Investitoriiiii? PRRRRRRRRRRR!

Avevate creduto al nostro Re Silvio Berlusconi e avevate comprato azioni ENEL a ottobre, quando valevano 4,60 euro? Ebbene, qualcuno lo ha fatto, poiché il prezzo delle azioni è schizzato il giorno dopo (tolti i festivi) a 5,44, e il giorno dopo ancora ha raggiunto i massimi, a 5,83. Poi il crollo, lento e inesorabile.

In un Paese civile, questo si chiamerebbe aggiotaggio. L’affermazione di Dio Silvio ha certamente favorito i soliti speculatori (chissà poi chi sono).

I normali risparmiatori che invece hanno creduto alle parole di un buffone, al momento si ritrovano in mano azioni che valgono 3,60, con una perdita del 28%, senza contare le commissioni. E vi posso assicurare che la discesa continuerà perché la crisi è ancora qua, non è ancora passata, e il mercato dell’energia sarà piuttosto incerto, se Barack Obama perseguirà la sua strada nell’abbandono dei combustibili fossili e assimilabili (e noi siamo tanto coglioni da puntare sul nucleare).

Chi ha puntato su ENI, invece, ha guadagnato la bellezza di 21 centesimi (1,5%).

Il ritorno al guadagno, secondo me, non ci sarà prima del 2010. Prima di credere ancora alle parole del nostro Wanna Marchi di Arcore, informatevi prima. Ricordatevi dei lavoratori Alitalia che stanno in mezzo alla strada.

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