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Poche parole e l’Italia rischia di venire decimata dalla peste

Il Senato ha approvato il seguente emendamento proposto dai senatori

BRICOLO, RIZZI, MAURO, BODEGA, MAZZATORTA, VALLARDI

tutti della Lega Nord.

Il testo dell’emendamento contiene poche parole:

Dopo la lettera s), inserire la seguente: «s-bis)  all’articolo 35, il comma 5 dell’articolo è soppresso.»

Il riferimento è al decreto legislativo 286/1998, che recita, al comma succitato:

L’accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non puo’ comportare alcun tipo di segnalazione all’autorita’, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parita’ di condizioni con il cittadino italiano.

La ratio della norma è la seguente: se il medico non è obbligato a denunciare un clandestino, quest’ultimo si presenterà all’ospedale per farsi visitare, senza timore di essere denunciato, evitando che diffonda la malattia che ha contratto.

Questa norma disincentiva il clandestino dal presentarsi in ospedale: inutile rischiare di essere rimpatriato o peggio per un po’ di febbre. Il problema è se quella non è semplice febbre da influenza. Ci sono un bel po’ di malattie infettive potenzialmente mortali (specialmente se “importate” dal Paese d’origine del clandestino) e se questi ne ha contratta una (tipo la meningite) e non va in ospedale, continuerà a prendere metropolitane e mezzi pubblici e a camminare per strada, infettando tutti quelli che incontra, ariani leghisti compresi.

Posso capire essere “cattivi” con i clandestini, ma mettere in pericolo tutta la popolazione per una questione razziale è veramente da imbecilli.

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