Pietre miliari del giornalismo italiano /4

Tre minuti (dalle 20:04 alle 20:07, ovvero un decimo del “telegiornale”, oltre la metà dei cinque minuti dedicati a Obama) di cazzate inutili sull’inauguration di Obama al TG1. Curiosità di cui si può fare tranquillamente a meno, o da relegare al massimo in qualche rubrica a fondo o fuori del telegiornale. Tre minuti sprecati, durante i quali, se proprio non si voleva abbandonare l’argomento Obama, si poteva approfondire le sfide di Obama, per far capire come vuole affrontarle, o parlando per bene del lager di Guantanamo, oggetto di uno dei primi provvedimenti di Obama.

Un minuto, ovviamente, è stato dedicato ancora agli abiti indossati da Michelle Obama con interviste agli stilisti nostrani (ne hanno interpellati quattro fra l’edizione delle 13:30 e quella delle 20:00) e l’ovvio, stupido, inutile, retorico confronto con Jacqueline Kennedy, probabilmente per infilarci dentro il made in Italy, visto che quest’ultima ((Correggetemi se sbaglio.)) vestiva Valentino, e per ricordare quanto sia bello vesire italiano. Neanche tanto velatamente la giornalista ricordava che era meglio la Kennedy: perché un presidente nero possiamo pure sopportarlo, ma cominciare a vestire cubano proprio no.

Aggiornamento: il TG2 non rompe le scatole con l’importantissimo argomento abito, il giornalista si limita a dire che “Michelle non è male, ma Jackie era meglio”.

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