La crisi finanziaria spiegata in parole semplici

Per ItalianBloggers

La crisi finanziaria che sta sconvolgendo il mondo è un fenomeno complesso e difficile da spiegare (anche perché molte delle sue cause ed effetti non sono ancora stati scoperti). Capirla è però fondamentale, poiché ci aiuta a non avere paura di essa, e a ricordare che le cose, in futuro, riusciranno ad andare meglio.

Per spiegare questa crisi prenderemo il seguente video, per avere un approccio visivo e semplice per capire come è nata questa situazione. Essendo il video in inglese, vedremo subito dopo una spiegazione in italiano.

Tutto nasce negli Stati Uniti, dove, inizialmente ci sono due mercati

Il primo è il mercato del credito, che funziona in questo modo: da un lato ci sono persone che hanno bisogno di soldi, dall’altro persone che hanno più soldi di quante ne abbiano bisogno, e che quindi possono prestarlo. Una parte fondamentale del mercato del credito è quello dei mutui, dove una banca si impegna a pagare una casa oggi, mentre la persona che va ad abitare in quella casa promette di pagare una certa somma ogni anno per un certo numero di anni, fino a ripagare il mutuo e diventare il proprietario effettivo della casa. La casa, infatti, rimane a garanzia (collateral) del prestito, e nel caso la persona non riesca più a pagare le rate del mutuo (insolvenza), la casa viene venduta all’asta per ripagare la banca.

Abbiamo visto che in questo caso è la banca a prestare soldi. Ma anche la banca può anche prendere soldi in prestito, e lo fa quando la gente deposita i soldi in conto corrente. In pratica una persona affida il denaro alla banca, la quale potrà usarlo per farlo aumentare, in cambio di una certa somma (gli interessi).

Una volta questi due tipi di attività, negli Stati Uniti, erano divisi: o una banca raccoglieva denaro dai conti correnti e li investiva altrove, oppure usava il proprio denaro per erogare prestiti. Nel 1999, però, gli Stati Uniti cambiarono politica, e i due tipi di attività non dovevano più essere distinti. Il muro che li separava viene fatto saltare.

Adesso le due attività bancarie sono parte di una stessa catena: la banca eroga un mutuo e riceve quindi un pezzo di carta. Dopodiché prende questo pezzo di carta e lo vende alle persone a destra. Visto che i soldi dei mutui la banca li rivedrà solo dopo molto tempo, essa pensa bene di venderli agli investitori. Ricapitolando: le persone a sinistra chiedono soldi alla banca; la banca glieli dà e riceve in cambio un titolo; la banca prende questo titolo e lo vende agli investitori a destra, i quali, praticamente, “comprano i soldi” (in gergo, il flusso di cassa) che le persone a sinistra devono dare alla banca (questi strumenti si chiamano MBS, Mortgage-backed securities, ovvero, in parole povere, titoli garantiti da mutui ipotecari). In questo modo la banca ha molti più soldi e può erogare ancora più prestiti.

Ma se la banca può erogare più prestiti, questo significa che sarà più facile per le persone comprare casa. Scoppia quindi la bolla delle case, durante la quale tutti cominciano a comprare casa, e le banche cominciano ad erogare mutui anche a persone che probabilmente non lo pagheranno (sono i cosiddetti mutui subprime). Le banche fanno sempre lo stesso gioco: prendono i mutui a sinistra e li vendono a destra.

A un certo punto la bolla esplode. Molte persone non pagano più il mutuo (default), e questo crea (e potrebbe creare in futuro) problemi a tutte le persone (e istituzioni, come altre banche, anche europee) che avevano comprato gli MBS. Le banche sono costrette a usare i propri soldi per pagare le persone che avevano comprato gli MBS, ma come ci si può aspettare, dopo un po’ il fiume si prosciuga e le banche falliscono. E siamo arrivati al presente.

Adesso tocca ai governi, che devono decidere chi aiutare: è meglio aiutare le persone a pagare i mutui? Oppure conviene aiutare la banche? O è meglio garantire gli investitori? Sono queste le domande che i governi di tutto il mondo si stanno ponendo per capire in che modo si può uscire dalla crisi. Gli strumenti, in ogni caso, non ci mancano: bisogna solo decidere come utilizzarli.

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6 Comments

  1. il cartone è in inglese qui siamo in italia. Su un forum l’hanno raccontata meglio
    Vabbe’ ti saluto non credo tornerò perché il tuo stile non mi piace, troppo di parte e niente di costruttivo…in fondo hai 21 anni

  2. il cartone è in inglese qui siamo in italia. Su un forum l’hanno raccontata meglio
    Vabbe’ ti saluto non credo tornerò perché il tuo stile non mi piace, troppo di parte e niente di costruttivo…in fondo hai 21 anni

  3. @anto: Purtroppo in italiano non l’ho trovato (e sarebbe anche il caso che noi italiani cominciamo a prendere dimestichezza con l’inglese). Beh, segnalami dove l’hanno raccontata meglio.

    Se poi non vuoi tornare, pazienza: probabilmente non scrivo cose di cui vuoi sentire parlare, e non tratto le informazioni come fanno in tv (non sei passato in tempo per leggere questo articolo http://blog.tooby.name/politica/niente-fatti-solo-opinioni-cosi-linformazione-e-imparziale-ma-inutile/ ).

  4. @anto: Purtroppo in italiano non l’ho trovato (e sarebbe anche il caso che noi italiani cominciamo a prendere dimestichezza con l’inglese). Beh, segnalami dove l’hanno raccontata meglio.

    Se poi non vuoi tornare, pazienza: probabilmente non scrivo cose di cui vuoi sentire parlare, e non tratto le informazioni come fanno in tv (non sei passato in tempo per leggere questo articolo http://blog.tooby.name/politica/niente-fatti-solo-opinioni-cosi-linformazione-e-imparziale-ma-inutile/ ).

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