Immagino sappiate che la procura di Bergamo ha bloccato l’accesso a The Pirate Bay (nel caso non lo sappiate, la cosa non mi stupisce).
Ci sono inquietanti aggiornamenti. Via Helios vengo a sapere che l’accesso alla baia non è solo bloccato, ma addirittura reindirizzato verso un altro sito. Il sito in questione ha per IP 217.144.82.26 (chi vuole provare, può provare a cliccare qui). Chi usa FlagFox noterà una cosa simpaticissima: il sito, pur parlando di procura di Bergamo, è ospitato nel Regno Unito, non in Italia. Non solo: facendo un banale whois si nota infatti che quell’indirizzo non appartiene alla Guardia di Finanza o soggetti simili, bensì a Pro-Music.org, un sito che è gestito/supportato dalle maggiori società discografiche internazionali.
Quindi chiunque tenterà di accedere a TPB (e non avrà cambiato i DNS) verrà portato su un sito appartenente a gente che di solito denuncia le persone (e, sempre di solito, a caso) per avere scambiato file illegalmente, e quel sito probabilmente registra tutte le informazioni di ogni utente che vi accede (lo fa praticamente ogni sito sulla rete). Non solo, ma c’è la possibilità che questi signori riescano a carpire nome utente e password degli utenti di TPB in modo da poterne vedere il profilo e leggere i .torrent utilizzati. Una gigantesca violazione della privacy, avallata da una procura italiana!
Insomma, non solo il blocco di The Pirate Bay è privo di senso e illegale, ma la procura di Bergamo diventa il braccio armato dell’industria musicale: grazie a questo redirect, l’industria musicale potrà letteralmente dare la caccia a tutti coloro che tentano di accedere a The Pirate Bay, anche se per scaricare cose legali (un esempio per tutti: l’ultima versione di Ubuntu).
Della cosa hanno parlato anche Mantellini, che auspica che il PM Mancusi si assuma la responsabilità della (il)legalità delle sue azioni in questo caso, mentre Minotti si chiede quale possa mai essere il ruolo all’interno di un eventuale processo di un privato inglese (pro-music) e termina il suo intervento con una frase inquietante: «le major e i produttori di software si servono della Giustizia per fini privati».
Voglio aggiungere l’ultima chicca, altrimenti Lui si sentirà trascurato: il maggiore editore d’Italia si chiama Silvio Berlusconi, e costui non è nuovo ad usare la Legge a proprio uso e consumo.
L’Italia sta tornando indietro, all’epoca in cui una mantello nero oscurava le menti. Ogni giorno diventa tutto più chiaro.
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Due cose che esulano assolutamente dalla liceità o meno della censura.
Prima obiezione:
L’ordinanza è stata emessa da un GIP su richiesta di un PM, quindi le richieste sono della magistratura. Prendersela con il Governo è qui una cosa strumentale, dato che i ministeri non c’entrano (al contrario, se non erro, di quanto accadde per i siti di scommesse illegali e per la pedopornografia). Insomma, per quanto si possa vedere l’espressione della procura rispecchiare l’espressione del Governo è comunque una visione personale, che si sta facendo passare per dato di fatto.
Seconda obiezione:
L’ordinanza impone che venga inibito l’accesso al nome di dominio e all’IP statico attualmente corrispondente ad esso, oltre che a quelli futuri.
Punto primo: è strano che i provider abbiano inibito semplicemente l’accesso tramite dominio (inibizione facilmente aggirabile) e non l’abbiano fatto per quanto riguarda l’IP (a parte qualche caso tipo FW).
Punto secondo:
Quello che succede quando tenti di accedere al sito non dipende da quanto disposto dal GIP (né tantomeno dalle sue intenzioni, volendo processarle) ma dipende dalle misure prese dal provider per attuare l’ordinanza.
Mentre qui si sta facendo passare per scontato sia che la procura sia espressione del Governo (che possano essere posizioni compatibili è un conto, ma non è la stessa cosa) sia che chiunque tenti di accedere al sito venga reindirizzato a quella pagina (cosa assolutamente infondata). Sono due salti che messi assieme rendono
Quello che non è chiaro è il legame tra la GdF e la pagina di cui si parla, ovvero da chi sia stata approntata e suggerita al provider che ha operato quella misura. Andrebbe approfondito, ma con correttezza tecnica.
Purtroppo l’impressione è che i blogger italiani in questo caso si siano trasformati in tanti beppegrillo(tm) che parlano senza assolutamente sapere di come funzionano le cose, per sentito dire e che si citano come fonte tra loro. E soprattutto che esprimano le cose in maniera approssimata/errata e funzionale all’invettiva che devono lanciare.
Non me ne volere Tooby, ma se non la prima questione, questa del “chiunque tenti di accedere al sito viene mandato lì per volere della procura” è una stupidaggine, almeno messa in questi termini.
Sono a tua disposizione per chiarimenti/discussioni e se ho sbagliato qualcosa dì pure.
Massimiliano
Due cose che esulano assolutamente dalla liceità o meno della censura.
Prima obiezione:
L’ordinanza è stata emessa da un GIP su richiesta di un PM, quindi le richieste sono della magistratura. Prendersela con il Governo è qui una cosa strumentale, dato che i ministeri non c’entrano (al contrario, se non erro, di quanto accadde per i siti di scommesse illegali e per la pedopornografia). Insomma, per quanto si possa vedere l’espressione della procura rispecchiare l’espressione del Governo è comunque una visione personale, che si sta facendo passare per dato di fatto.
Seconda obiezione:
L’ordinanza impone che venga inibito l’accesso al nome di dominio e all’IP statico attualmente corrispondente ad esso, oltre che a quelli futuri.
Punto primo: è strano che i provider abbiano inibito semplicemente l’accesso tramite dominio (inibizione facilmente aggirabile) e non l’abbiano fatto per quanto riguarda l’IP (a parte qualche caso tipo FW).
Punto secondo:
Quello che succede quando tenti di accedere al sito non dipende da quanto disposto dal GIP (né tantomeno dalle sue intenzioni, volendo processarle) ma dipende dalle misure prese dal provider per attuare l’ordinanza.
Mentre qui si sta facendo passare per scontato sia che la procura sia espressione del Governo (che possano essere posizioni compatibili è un conto, ma non è la stessa cosa) sia che chiunque tenti di accedere al sito venga reindirizzato a quella pagina (cosa assolutamente infondata). Sono due salti che messi assieme rendono
Quello che non è chiaro è il legame tra la GdF e la pagina di cui si parla, ovvero da chi sia stata approntata e suggerita al provider che ha operato quella misura. Andrebbe approfondito, ma con correttezza tecnica.
Purtroppo l’impressione è che i blogger italiani in questo caso si siano trasformati in tanti beppegrillo(tm) che parlano senza assolutamente sapere di come funzionano le cose, per sentito dire e che si citano come fonte tra loro. E soprattutto che esprimano le cose in maniera approssimata/errata e funzionale all’invettiva che devono lanciare.
Non me ne volere Tooby, ma se non la prima questione, questa del “chiunque tenti di accedere al sito viene mandato lì per volere della procura” è una stupidaggine, almeno messa in questi termini.
Sono a tua disposizione per chiarimenti/discussioni e se ho sbagliato qualcosa dì pure.
Massimiliano
Sulla prima obiezione: è il mio POV. Non riesco a non collegare la causa Mediaset-Google al blocco di TPB, che è un’azione di forza bella e buona e priva di concrete basi giuridiche (in questo campo, come hanno più volte detto molti esperti, l’Italia è nel far west).
Sulla seconda obiezione:
Primo punto: per esplicita dichiarazione di TPB, hanno cambiato gli IP per aggirare il blocco. Il sito continua ad essere raggiungibile da alcuni poiché il blocco non è ancora stato spostato su tali IP. Ma il blocco è ovviamente a livello di DNS, tant’è che basta cambiarli pr risolvere correttamente l’indirizzo.
Punto secondo: temo che tu non abbia capito. Se controlli bene, ovvero visiti il sito senza il /pb/ finale, noterai che si parla anche di colombo-bt. Quel sito è stato posto sotto sequestro, il che significa che la GdF, dopo aver sequestrato il dominio e i server, avrebbe dovuto inserire la solita pagina che avvisava del sequestro. Invece no, è stato imposto ai provider di reindirizzare le richieste di colombo verso quel sito inglese di proprietà di pro-music.org. Il perché non ci è dato saperlo, ma solo immaginarlo. Ora perché il provider avrebbe dovuto reindirizzare verso un altro sito, se i server erano in mano alla Finanza? Non ha senso, e spero ne converrai.
Con TPB il sequestro non può avere luogo, tuttavia l’azione è stata la medesima. Perché? Continua a non avere senso.
Analizzando i due casi, non appare per nulla ovvio che la GdF o chi per essa non abbia alcun ruolo nella vicenda. Se nel secondo caso (TPB) il redirect potrebbe essere stato voluto dal provider per far puntare da qualche parte, nel primo non ce n’era bisogno, visto che le chiavi della sala server continua ad averle la Finanza.
Ma quel che è certo è che in entrambi i casi, sia che sia stato il provider a volerlo (cosa che non credo) sia che sia stata la magistratura, sta di fatto che gli utenti vengono reindirizzati su un sito estero di proprietà dei più accaniti guerrieri della lotta alla pirateria. E credo che tu sappia che TPB non è altro che un Google di .torrent, e che c’è gente che andava lì per scaricare roba lecita, e che ora rischia di ritrovarsi fra i log delle major pronte alla denuncia.
Lo ripeto: il provider non può prendere decisioni di tal sorta da solo, perché si spende il nome della polizia tributaria. E la GdF non può far linkare un sito “a caso”.
La cosa è tutt’altro che peregrina, anzi, a me pare gravissima, perché in questo far west la legge sta sparendo, e viene sostituita via via dalla legge del più forte.
Sulla prima obiezione: è il mio POV. Non riesco a non collegare la causa Mediaset-Google al blocco di TPB, che è un’azione di forza bella e buona e priva di concrete basi giuridiche (in questo campo, come hanno più volte detto molti esperti, l’Italia è nel far west).
Sulla seconda obiezione:
Primo punto: per esplicita dichiarazione di TPB, hanno cambiato gli IP per aggirare il blocco. Il sito continua ad essere raggiungibile da alcuni poiché il blocco non è ancora stato spostato su tali IP. Ma il blocco è ovviamente a livello di DNS, tant’è che basta cambiarli pr risolvere correttamente l’indirizzo.
Punto secondo: temo che tu non abbia capito. Se controlli bene, ovvero visiti il sito senza il /pb/ finale, noterai che si parla anche di colombo-bt. Quel sito è stato posto sotto sequestro, il che significa che la GdF, dopo aver sequestrato il dominio e i server, avrebbe dovuto inserire la solita pagina che avvisava del sequestro. Invece no, è stato imposto ai provider di reindirizzare le richieste di colombo verso quel sito inglese di proprietà di pro-music.org. Il perché non ci è dato saperlo, ma solo immaginarlo. Ora perché il provider avrebbe dovuto reindirizzare verso un altro sito, se i server erano in mano alla Finanza? Non ha senso, e spero ne converrai.
Con TPB il sequestro non può avere luogo, tuttavia l’azione è stata la medesima. Perché? Continua a non avere senso.
Analizzando i due casi, non appare per nulla ovvio che la GdF o chi per essa non abbia alcun ruolo nella vicenda. Se nel secondo caso (TPB) il redirect potrebbe essere stato voluto dal provider per far puntare da qualche parte, nel primo non ce n’era bisogno, visto che le chiavi della sala server continua ad averle la Finanza.
Ma quel che è certo è che in entrambi i casi, sia che sia stato il provider a volerlo (cosa che non credo) sia che sia stata la magistratura, sta di fatto che gli utenti vengono reindirizzati su un sito estero di proprietà dei più accaniti guerrieri della lotta alla pirateria. E credo che tu sappia che TPB non è altro che un Google di .torrent, e che c’è gente che andava lì per scaricare roba lecita, e che ora rischia di ritrovarsi fra i log delle major pronte alla denuncia.
Lo ripeto: il provider non può prendere decisioni di tal sorta da solo, perché si spende il nome della polizia tributaria. E la GdF non può far linkare un sito “a caso”.
La cosa è tutt’altro che peregrina, anzi, a me pare gravissima, perché in questo far west la legge sta sparendo, e viene sostituita via via dalla legge del più forte.
Sono domande interessanti quelle esposte da Max, ma come ogni altra cosa simile in Italia, non avremo mai una risposta.
La cosa migliore, a mio avviso, è emigrare.
Sulla Luna.
Sono domande interessanti quelle esposte da Max, ma come ogni altra cosa simile in Italia, non avremo mai una risposta.
La cosa migliore, a mio avviso, è emigrare.
Sulla Luna.
Naaa, basta uscire da questo Paese.
Magari andare in Svezia. 😀
Naaa, basta uscire da questo Paese.
Magari andare in Svezia. 😀
Scusate, ma se è vero che c’è la separazione dei poteri tra Magistratura e Governo, l’ipotetico dream-team tra Berlusconi e le toghe per mettere in atto una censura fascista è quanto mai frutto della fantasia antiberlusconiana di certi. E poi non era il premier che parlava delle toghe rosse e quant’altro? Mi pare che si stia decisamente esagerando su questa vicenda. La GdF, che, ripeto, è un organo di cui mi fido ciecamente, avrà avuto le sue ragioni, indipendenti dalle proprietà del presidente Berlusconi, per mettere in atto le procedure suddette. O no? Per il resto, do ragione a Max.
Scusate, ma se è vero che c’è la separazione dei poteri tra Magistratura e Governo, l’ipotetico dream-team tra Berlusconi e le toghe per mettere in atto una censura fascista è quanto mai frutto della fantasia antiberlusconiana di certi. E poi non era il premier che parlava delle toghe rosse e quant’altro? Mi pare che si stia decisamente esagerando su questa vicenda. La GdF, che, ripeto, è un organo di cui mi fido ciecamente, avrà avuto le sue ragioni, indipendenti dalle proprietà del presidente Berlusconi, per mettere in atto le procedure suddette. O no? Per il resto, do ragione a Max.
@Stef Mec: La realtà è che la separazione non è netta: il CSM continua ad essere controllato per almeno un terzo da politici, e all’interno della magistratura stessa ci sono associazioni che si rifanno più o meno a questa o quella ideologia politica. Il che significa che alcuni magistrati sono meno indipendenti di altri (d’altronde sono esseri umani).
Il problema non è tanto a quale ideologia appartengano, bensì se la loro azione nella legalità: giusto per dire, i giudici che hanno avuto Berlusconi come imputato, toghe rosse o meno, si sono sempre mosse nell’ambito della legalità, non hanno usato sotterfugi o cavilli o buchi legislativi pur di arrivare alla meta, anche quando è intervenuta una legge ad personam. Berlusconi non ha mai contestato le procedure nei suoi sproloqui, ma proprio il fatto che lo indagassero. Qui invece io sto contestando non solo la legittimità dell’atto, ma anche le procedure stesse. Vorrei che fosse chiara la differenza: non mi paragonerei mai a Berlusconi.
L’azione della GdF, del PM, del GIP, del provider, di chi volete voi, è, al minimo, opaca: va bene il sequestro preventivo (misura stupida, censoria e antica, ma prevista dall’ordinamento – dura lex sed lex), ma perché dirottare gli utenti verso un sito estero appartenente a un privato (che tra l’altro è l’autore della caccia a chi scarica su internet)? Questa procedura non ha alcun senso e nessun appoggio giuridico: è stata fatta e basta, sia nel caso di colombo-bt sia nel caso di TPB, due casi che si sono conclusi in modo diverso e che sono diversissimi tra loro.
L’ipotetico dream-team non è tanto fra Berlusconi e la magistratura, ma tra certi magistrati e certi industriali (e il fatto che Berlusconi sia il maggiore fra gli stessi è un collegamento che ho fatto io) con l’appoggio della politica (si chiama lobbying e Berlusconi è paurosamente su due dei tre vertici di questo triangolo).
@Stef Mec: La realtà è che la separazione non è netta: il CSM continua ad essere controllato per almeno un terzo da politici, e all’interno della magistratura stessa ci sono associazioni che si rifanno più o meno a questa o quella ideologia politica. Il che significa che alcuni magistrati sono meno indipendenti di altri (d’altronde sono esseri umani).
Il problema non è tanto a quale ideologia appartengano, bensì se la loro azione nella legalità: giusto per dire, i giudici che hanno avuto Berlusconi come imputato, toghe rosse o meno, si sono sempre mosse nell’ambito della legalità, non hanno usato sotterfugi o cavilli o buchi legislativi pur di arrivare alla meta, anche quando è intervenuta una legge ad personam. Berlusconi non ha mai contestato le procedure nei suoi sproloqui, ma proprio il fatto che lo indagassero. Qui invece io sto contestando non solo la legittimità dell’atto, ma anche le procedure stesse. Vorrei che fosse chiara la differenza: non mi paragonerei mai a Berlusconi.
L’azione della GdF, del PM, del GIP, del provider, di chi volete voi, è, al minimo, opaca: va bene il sequestro preventivo (misura stupida, censoria e antica, ma prevista dall’ordinamento – dura lex sed lex), ma perché dirottare gli utenti verso un sito estero appartenente a un privato (che tra l’altro è l’autore della caccia a chi scarica su internet)? Questa procedura non ha alcun senso e nessun appoggio giuridico: è stata fatta e basta, sia nel caso di colombo-bt sia nel caso di TPB, due casi che si sono conclusi in modo diverso e che sono diversissimi tra loro.
L’ipotetico dream-team non è tanto fra Berlusconi e la magistratura, ma tra certi magistrati e certi industriali (e il fatto che Berlusconi sia il maggiore fra gli stessi è un collegamento che ho fatto io) con l’appoggio della politica (si chiama lobbying e Berlusconi è paurosamente su due dei tre vertici di questo triangolo).
Che il primo sia un tuo POV ok, ma l’idea che si sta facendo passare è che l’espressione di PM e GIP sia quella del Governo. Quantomeno spiegare in che modo le due cose potrebbero essere correlate e come la cosa potrebbe essere stata pilotata sarebbe già qualcosa.
Innanzitutto non vedo perché precisare l’illegittimità dell’operazione di magistratura/GdF, dato che non è di questo che stiamo parlando :-p
L’ordinanza impone anche il blocco all’accesso dei futuri IP usati dal server (il che ha portato, a quanto mi dicevano, Fastweb a operare il blocco sul range).
Sul secondo punto mi sa che non ci capiamo (o ho capito male io o tu, vediamo di chiarire).
Quando si tenta di accedere al sito, la risoluzione DNS del provider che ha operato un blocco siffatto restituisce quell’indirizzo.
La GdF fisicamente non inserisce la pagina, lo fa il provider perché norma la pagina è inserita su un webserver appartenente al provider. Non potrebbe essere inserita sul server sequestrato, se lo fosse, poiché ovviamente se è sequestrato ci devono fare le operazioni del caso (e assolutamente non toccare il contenuto del disco). Potrebbe essere che nei casi di sequestro fisico venga tirato su un webserver ad hoc, ma non è il nostro caso.
In questo caso, e per la misura presa da non si sa quali provider, si viene reindirizzati a quel sito.
È chiaro che non è stato fisicamente sequestrato il server: l’ordinanza non lo dispone, dispone che venga sequestrato il sito mediante l’inibizione dell’accesso ad esso.
Il collegamento tra pro-music è la faccenda non è chiaro, l’ho detto. Non si può dire che sia stata la magistratura a chiedere una cosa simile e il collegamento più diretto che c’è è con la GdF che ha creato la pagina. Probabilmente ha anche suggerito (o intimato?) a determinati provider di reindirizzare lì, ma non so con che autorità possa farlo dato che l’ordinanza non dice nulla di simile.
Non si è detto quali provider hanno attuato questa misura, si è detto “tutti gli utenti verranno reindirizzati lì per mano della procura” mentre sarebbe “gli utenti di alcuni provider verranno reindirizzati lì per le misure operate dai detti provider, probabilmente suggerite dalla GdF in base a non si sa cosa”.
Che il primo sia un tuo POV ok, ma l’idea che si sta facendo passare è che l’espressione di PM e GIP sia quella del Governo. Quantomeno spiegare in che modo le due cose potrebbero essere correlate e come la cosa potrebbe essere stata pilotata sarebbe già qualcosa.
Innanzitutto non vedo perché precisare l’illegittimità dell’operazione di magistratura/GdF, dato che non è di questo che stiamo parlando :-p
L’ordinanza impone anche il blocco all’accesso dei futuri IP usati dal server (il che ha portato, a quanto mi dicevano, Fastweb a operare il blocco sul range).
Sul secondo punto mi sa che non ci capiamo (o ho capito male io o tu, vediamo di chiarire).
Quando si tenta di accedere al sito, la risoluzione DNS del provider che ha operato un blocco siffatto restituisce quell’indirizzo.
La GdF fisicamente non inserisce la pagina, lo fa il provider perché norma la pagina è inserita su un webserver appartenente al provider. Non potrebbe essere inserita sul server sequestrato, se lo fosse, poiché ovviamente se è sequestrato ci devono fare le operazioni del caso (e assolutamente non toccare il contenuto del disco). Potrebbe essere che nei casi di sequestro fisico venga tirato su un webserver ad hoc, ma non è il nostro caso.
In questo caso, e per la misura presa da non si sa quali provider, si viene reindirizzati a quel sito.
È chiaro che non è stato fisicamente sequestrato il server: l’ordinanza non lo dispone, dispone che venga sequestrato il sito mediante l’inibizione dell’accesso ad esso.
Il collegamento tra pro-music è la faccenda non è chiaro, l’ho detto. Non si può dire che sia stata la magistratura a chiedere una cosa simile e il collegamento più diretto che c’è è con la GdF che ha creato la pagina. Probabilmente ha anche suggerito (o intimato?) a determinati provider di reindirizzare lì, ma non so con che autorità possa farlo dato che l’ordinanza non dice nulla di simile.
Non si è detto quali provider hanno attuato questa misura, si è detto “tutti gli utenti verranno reindirizzati lì per mano della procura” mentre sarebbe “gli utenti di alcuni provider verranno reindirizzati lì per le misure operate dai detti provider, probabilmente suggerite dalla GdF in base a non si sa cosa”.
Preciso, dato che mi pare che non sia chiaro a tutti, che le misure di blocco sono operate dai provider italiani, non dal provider che hosta il sito.
L’ho detto anch’io che la cosa è poco chiara, ma il modo da cui è stata descritta da molti è il classico modo alla beppegrillo(tm): approssimato, impreciso e senza idea di come funzionino le cose.
Preciso, dato che mi pare che non sia chiaro a tutti, che le misure di blocco sono operate dai provider italiani, non dal provider che hosta il sito.
L’ho detto anch’io che la cosa è poco chiara, ma il modo da cui è stata descritta da molti è il classico modo alla beppegrillo(tm): approssimato, impreciso e senza idea di come funzionino le cose.
La cosa che mi dici è abbastanza strana, e per quanto ne so non vera. Questi siti sono sottoposti a sequestro preventivo, ma sono rimasti in Italia, e mi pare di leggere che sono rimasti hostati dov’erano.
http://geotool.servehttp.com/?ip=217.64.195.226&host=www.lucavolonte.eu
http://geotool.servehttp.com/?ip=217.64.195.226&host=www.favillaperlucca.it
http://geotool.servehttp.com/?ip=62.149.130.117&host=www.dolcevale.com
Ne ho lette tante di sequestri preventivi, ma è la prima volta che si mandano gli utenti all’estero e tra l’altro fra le braccia di un cacciatore di pirati.
La cosa che mi dici è abbastanza strana, e per quanto ne so non vera. Questi siti sono sottoposti a sequestro preventivo, ma sono rimasti in Italia, e mi pare di leggere che sono rimasti hostati dov’erano.
http://geotool.servehttp.com/?ip=217.64.195.226&host=www.lucavolonte.eu
http://geotool.servehttp.com/?ip=217.64.195.226&host=www.favillaperlucca.it
http://geotool.servehttp.com/?ip=62.149.130.117&host=www.dolcevale.com
Ne ho lette tante di sequestri preventivi, ma è la prima volta che si mandano gli utenti all’estero e tra l’altro fra le braccia di un cacciatore di pirati.
Strana e non vera non mi risulta: ricordo che stiamo parlando di inibizione dell’accesso alle risorse, non di sequestro fisico (hai letto l’ordinanza?).
Che siti venissero bloccati senza sequestro fisico dei server situati all’estero, con procedure simili, non è una novità, vedesi casi di AAMS e CNCPO: http://punto-informatico.it/2219018/PI/Interviste/italia-cosi-si-deve-censurare-traffico.aspx
Che quando si attui il sequestro fisico del server si inserisca una pagina in situ, stando a quanto mi linki, è possibile (e infatti l’avevo detto che poteva benissimo essere). Ma non è il nostro caso: l’ordinanza impone agli ISP di bloccare l’accesso ai domini e agli IP, non dispone il sequestro fisico del server.
Che sia poco chiara la faccenda del redirect a pro-music l’ho già detto, del fatto che non sia legittima sono d’accordo (ma, again, non è di questo che voglio parlare). Fatto sta che se vieni reindirizzato lì è perché il tuo provider ha impostato quel record nei suoi nameserver e questo non si sa in seguito a cosa (intimazione o suggerimento della GdF probabilmente) ma non è una cosa disposta dall’ordinanza.
Se mi spieghi come tu hai capito che funziona il blocco magari ci chiariamo meglio.
Strana e non vera non mi risulta: ricordo che stiamo parlando di inibizione dell’accesso alle risorse, non di sequestro fisico (hai letto l’ordinanza?).
Che siti venissero bloccati senza sequestro fisico dei server situati all’estero, con procedure simili, non è una novità, vedesi casi di AAMS e CNCPO: http://punto-informatico.it/2219018/PI/Interviste/italia-cosi-si-deve-censurare-traffico.aspx
Che quando si attui il sequestro fisico del server si inserisca una pagina in situ, stando a quanto mi linki, è possibile (e infatti l’avevo detto che poteva benissimo essere). Ma non è il nostro caso: l’ordinanza impone agli ISP di bloccare l’accesso ai domini e agli IP, non dispone il sequestro fisico del server.
Che sia poco chiara la faccenda del redirect a pro-music l’ho già detto, del fatto che non sia legittima sono d’accordo (ma, again, non è di questo che voglio parlare). Fatto sta che se vieni reindirizzato lì è perché il tuo provider ha impostato quel record nei suoi nameserver e questo non si sa in seguito a cosa (intimazione o suggerimento della GdF probabilmente) ma non è una cosa disposta dall’ordinanza.
Se mi spieghi come tu hai capito che funziona il blocco magari ci chiariamo meglio.
Come ho già detto più sopra, la medesima procedura di TPB (redirect verso pro-music) è stata attivata per colombo-bt, sito che, invece, è stato sequestrato dalla GdF, eccome.
http://www.colombo-bt.org/blog/
Come ho già detto più sopra, la medesima procedura di TPB (redirect verso pro-music) è stata attivata per colombo-bt, sito che, invece, è stato sequestrato dalla GdF, eccome.
http://www.colombo-bt.org/blog/
“Redirect” è piuttosto generico, ma se parliamo di DNS il server DNS che restituisce l’IP di pro-music appartiene al provider dell’utente che cerca di accedere. Cosa è stato imposto ai provider con l’ordinanza della magistratura? Di rendere inaccessibile il sito.
Chi abbia suggerito/intimato ad alcuni provider (non ho ancora capito quali, dato che l’idea che è erroneamente passata è “tutti”) di fare il redirect verso pro-music non si sa, probabilmente la GdF.
Ci siamo fin qui?
Sul metodo di blocco di colombo-bt avrei bisogno di informazioni. Se il server è stato sequestrato immagino non ci fosse bisogno di imporre alcunché ai provider ma semplicemente di operare in situ.
“Redirect” è piuttosto generico, ma se parliamo di DNS il server DNS che restituisce l’IP di pro-music appartiene al provider dell’utente che cerca di accedere. Cosa è stato imposto ai provider con l’ordinanza della magistratura? Di rendere inaccessibile il sito.
Chi abbia suggerito/intimato ad alcuni provider (non ho ancora capito quali, dato che l’idea che è erroneamente passata è “tutti”) di fare il redirect verso pro-music non si sa, probabilmente la GdF.
Ci siamo fin qui?
Sul metodo di blocco di colombo-bt avrei bisogno di informazioni. Se il server è stato sequestrato immagino non ci fosse bisogno di imporre alcunché ai provider ma semplicemente di operare in situ.
“Redirect” è piuttosto generico, ma se parliamo di DNS il server DNS che restituisce l’IP di pro-music appartiene al provider dell’utente che cerca di accedere. Cosa è stato imposto ai provider con l’ordinanza della magistratura? Di rendere inaccessibile il sito. ← Esatto.
Chi abbia suggerito/intimato ad alcuni provider (non ho ancora capito quali, dato che l’idea che è erroneamente passata è “tutti”) di fare il redirect verso pro-music non si sa, probabilmente la GdF. ← Esatto, ma il redirect non è neutro e il fatto che siano tutti è solo questione di tempo: l’ordinanza avrà sicuramente efficacia erga omnes, quindi tutti i provider sono o saranno obbligati all’embargo. Se non sono tutti, almeno sono i maggiori: io con Telecom Italia non riuscivo ad accedere.
Su colombo-bt c’è la possibilità che si debbano condividere le informazioni con la Repubblica Ceca. Il sito a me è inaccessibile adesso, ma dovrebbe esserci uno scarno avviso in inglese (io questo vedevo con openDNS, e Google mi dà ragione). Un paio di miei contatti non “opendnssizzati” mi han detto che sono stati rinviati al sito di pro-music. La Finanza (italiana e/o ceca) hanno operato il blocco in sito, però almeno qualcuno viene ugualmente reindirizzato alla pagina su pro-music.
“Redirect” è piuttosto generico, ma se parliamo di DNS il server DNS che restituisce l’IP di pro-music appartiene al provider dell’utente che cerca di accedere. Cosa è stato imposto ai provider con l’ordinanza della magistratura? Di rendere inaccessibile il sito. ← Esatto.
Chi abbia suggerito/intimato ad alcuni provider (non ho ancora capito quali, dato che l’idea che è erroneamente passata è “tutti”) di fare il redirect verso pro-music non si sa, probabilmente la GdF. ← Esatto, ma il redirect non è neutro e il fatto che siano tutti è solo questione di tempo: l’ordinanza avrà sicuramente efficacia erga omnes, quindi tutti i provider sono o saranno obbligati all’embargo. Se non sono tutti, almeno sono i maggiori: io con Telecom Italia non riuscivo ad accedere.
Su colombo-bt c’è la possibilità che si debbano condividere le informazioni con la Repubblica Ceca. Il sito a me è inaccessibile adesso, ma dovrebbe esserci uno scarno avviso in inglese (io questo vedevo con openDNS, e Google mi dà ragione). Un paio di miei contatti non “opendnssizzati” mi han detto che sono stati rinviati al sito di pro-music. La Finanza (italiana e/o ceca) hanno operato il blocco in sito, però almeno qualcuno viene ugualmente reindirizzato alla pagina su pro-music.