Finalmente i media in lingua italiana si accorgono del blocco effettuato su The Pirate Bay (ne ho parlato domenica). Ecco fresche fresche tre agenzie che finalmente parlano della faccenda: qui il Corriere della Sera, qui Reuters e qui Adnkronos.
Notate niente di strano? A parte il Corriere, che sottolinea solo le accuse fatte da TPB nel suo comunicato, Reuters e Adnkronos ci dimostrano di non aver capito nulla di nulla (che lo facciano apposta o in malafede non lo so, ma il minimo che si può pensare è che siano…disinformati).
In sintesi, i due articoli si ricollegano alla vicenda di Colombo-bt, un altro motore di ricerca smantellato dalla Guardia di Finanza nei giorni scorsi. Ne ha parlato Punto Informatico qui.
Le due agenzie mentono enormemente (come ho già detto, spero lo facciano per mera ignoranza – cosa comunque grave per chi dovrebbe informare): Colombo-bt non è stato chiuso perché faceva il motore di ricerca, ma è stato chiuso, per stessa ammissione della Guardia di Finanza, perché sui loro server sono stati trovati contenuti in violazione del diritto d’autore. Non solo: le persone arrestate violavano in tutti i sensi la normativa, e uno di essi avrebbe venduto centinaia di DVD illegalmente duplicati. Infatti, pur essendo i server in Repubblica Ceca, la Guardia di Finanza è riuscita a metterli sotto sequestro, proprio perché violavano delle norme riconosciute anche all’estero.
Perché la Guardia di Finanza non ha fatto lo stesso con The Pirate Bay? Semplice: The Pirate Bay non ha materiale in violazione del diritto d’autore, le autorità svedesi hanno tentato in tutti i modi di trovare violazioni alla legge, ma non ci sono riusciti. The Pirate Bay ha sempre vinto in punta di diritto, non ha mai violato la legge. Come poteva dunque la Guardia di Finanza riuscere nell’impresa di farli chiudere? La magistratura ha quindi pensato bene (ovvero male) di far bloccare i DNS del sito e chiudere i rubinetti di The Pirate Bay nell’unico modo con cui poteva farlo: con la forza. I motivi? Non li sappiamo, ma li ho immaginati nell’articolo precedente.
Di sicuro in questa azione il diritto, la Legge, sono scomparsi: l’Italia si arroga di fare ciò che la Svezia, che ha i pirati in casa, non è riuscita a fare. Tutto questo è pazzesco. Il nostro Paese sta tornando alla legge della giungla (ovvero del più forte, del più potente, del più ricco) e i media italiani, invece di informare, o stanno zitti o disinformano.
Non mi va di ricordare chi sia il maggiore editore italiano: chi legge il mio blog ormai lo sa a memoria. Questa è la situazione dell’informazione in Italia: uno schifo senza ritegno. I media mainstream (e solo in tre) danno una notizia (scomoda) con due giorni di ritardo, e la danno pure sbagliata.
Peggio tardi che mai, non vi sembra?