Oggi la chiesa cattolica festeggia la Domenica delle Palme. Oggi più che mai il ramoscello d’ulivo è simbolo della pace.
Oggi il papa Benedetto XVI dal sagrato di San Pietro ha parlato: il TG1 riportava le sue parole. Per un attimo, stavo applaudendo. Ratzinger diceva che bisognava dire basta alle stragi e basta all’odio. Caspita, parole perfette, appropriate…
Se non che, il papa ha aggiunto: «per il popolo iracheno». Poi nessun riferimento per il popolo tibetano, che in queste ore sta vivendo una nuova tragedia.
Ok, questa è sempre più la conferma che questo signore non ha nulla a che fare né con il predecessore (il quale sia prima che dopo aveva combattuto il totalitarismo comunista russo), né con i valori fondamentali del cristianesimo. Trattasi di papa politico: l’importante è coltivare il mio orticello. Benedetto XVI vorrà tutelare i contatti in corso con la Cina per la chiesa cattolica locale, anche a costo del genocidio dei tibetani (a Lhasa i tibetani sono diventati rari).
Peccato che questo signore vestito di bianco non riesce a capire che i cinesi, in casa loro, fanno quello che vogliono, e che qualunque accordo con loro è carta straccia. Anche il Dalai Lama aveva firmato un accordo con i cinesi, decenni fa, un accordo favorevolissimo agli invasori, ma che la Cina stessa ha violato. Non ci metterà molto a fare lo stesso anche con eventuali accordi che Hu Jintao firmerà con Benedetto XVI o chi per lui.
La Cina deve capire che non può comportarsi come sta facendo in Tibet (sono arrivati oggi 200 veicoli miitari, per un totale di 1 000 soldati contro la popolazione inerme). Il mondo cosiddetto civilizzato non può ammettere che la Cina entri in contatto con noi: tutto questo è da stigmatizzare con forza.
Non è possibile fare le Olimpiadi sul sangue dei tibetani. Il CIO ha torto, quando dice che le Olimpiadi contribuiranno a far aprire la Cina: le Olimpiadi servono a rimpinguare le casse cinesi e del CIO stesso, finite le Olimpiadi sarà ancora tutto come prima: i cinesi dissidenti verranno torturati e uccisi in carcere, i tibetani massacrati e noi saremo sempre più schiavi dei cinesi, che scaricano sui nostri mercati i giocattoli al piombo, mentre comprano il nostro debito pubblico per tenerci con il cappio al collo.
Questa Cina va combattuta come l’Occidente ha fatto con il regime comunista russo. Non ci si può semplicemente voltare dall’altra parte, come ha fatto oggi il papa codardo.
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