Silvio Berlusconi aveva annunciato di avere inviato un programma economico all’Unione Europea, affermando di avere ricevuto parere favorevole dal commissariato agli affari economici.
Oggi Joaquin Almunia, commissario UE sugli affari economici, afferma, con una certa ironia, di non avere ricevuto nulla da Berlusconi, e quindi di non avere dato parere favorevole a un bel niente.
Probabilmente Berlusconi nelle prossime ore dirà per l’ennesima volta di essere stato frainteso, che i giornalisti non capiscono niente e che la colpa è dei comunisti (d’altronde Almunia è esponente del partito socialista spagnolo, chissà come lo apostroferà il Silvio nazionale, dopo aver dato del Kapò a Martin Schultz, esponente di un altro partito socialista, quello tedesco: dopotutto, ancora una volta, è stato sbugiardato pubblicamente in un’istituzione, quale l’Unione Europea, che per fortuna non riesce a controllare a suon di quattrini e scambio di voti come avviene in Italia, e dove l’etica politica è di gran lunga maggiore che in Italia).
La possibilità che la colpa sia sua, per il fatto di essere un gran ca**aro, non lo sfiora neppure. E i telegiornali, che pure avevano riportato la notizia trionfalistica di Berlusconi il grande con l’appoggio dell’Europa, hanno, come dire, “dimenticato” di riportare la rettifica che Almunia, il quale ci tiene che la sua serietà non venga confusa con un tizio che non fa altro che dire (e fare) st***zate.
Per favore, apriamo gli occhi: la politica italiana è diventata un circo a tre piste, ma qualcuno è certamente più pagliaccio degli altri.