Il tizio che rivela i segreti della Casta (ma anche no)

Jack-in-the-boxC’è un tizio che si fa chiamare Spidertruman che su Facebook sta rilasciando, a suo dire, i segreti della Casta.

Premesso che non sta dicendo nulla di falso (almeno da quanto ho visto sinora, non ho intenzione di seguirlo per motivi che spiego fra un attimo), sta diffondendo informazioni già note a molti cittadini un po’ più informati della media. Il Parlamento, infatti, non è il covo dell’opacità, e tante cose sono ben presenti in atti ufficiali come il bilancio delle Camere: infatti, molte delle informazioni che sta divulgando sono già presenti in libri come il celebre “La Casta” di Stella e Rizzo e nei suoi sequel e imitazioni. Niente segreti della Casta, insomma, però un titolo del genere tira tanto.

Un esempio interessante: scrive oggi il Corriere della Sera:

Si legge dei barbieri (…) pagati, a detta dell’autore, 11 mila euro al mese

In verità questa cosa non è tanto “a detta dell’autore”. Il Corriere della Sera, quasi quattro anni fa, scriveva:

E poi ci sono i barbieri «che possono arrivare a guadagnare oltre 133 mila euro (11083 euro per 12 mensilità, ndTooby) lordi l’ anno

Ecco perché non lo seguo: perché se anche scrive cose non false, scrive cose che già so (in modo insopportabilmente sgrammaticato, tralasciando il fatto, se è vera la leggenda, che è stato un precario per 15 anni, sicché s’è incazzato dei privilegi solo fin quando ne ha goduto almeno l’ombra).

La questione dell’anonimato, sollevata da qualcuno, può avere motivo visto che parte della Casta è praticamente una Cosca, e comunque è un falso problema fin quando si tratta di informazioni vere (e mi fa ridere il fatto che a tirarla in ballo sia chi un minuto prima e un minuto dopo averla tirata in ballo è un megafan di Wikileaks, che fa dell’anonimato il proprio mestiere, ma vabbé, sono opinioni).

Se ritenete di non avere ancora abbastanza motivi per incazzarvi circa la casta, seguitelo pure, ma sappiate che leggendo i libri di cui sopra avrete tutte notizie senza congiuntivi sbagliati, perché ciò che dice non è nulla di nuovo.

In verità potrebbe essere anche un tizio che sta copiando proprio da quei libri e che non ha mai lavorato un giorno alla Camera. Altra ipotesi interessante è quella che Spidertruman ronzi intorno a Di Pietro (non nuovo a iniziative anonime anticasta come questa, e ormai esperto di viral marketing sul web).

Però bado alla sostanza, prima che alla forma. Ciò che Spidertruman ha detto sinora è vero e ben noto (ma la cautela è sempre necessaria quando non si danno fonti).

Cum grano salis è una locuzione che mi è sempre piaciuta.

UPDATE: il direttore riporta su DdC un altro esempio, quello dei furti ai danni degli onorevoli avvenuti all’interno di Montecitorio, già riportato in La Casta. QED.

Photo credits | United States Consumer Product Safety Commission [Public domain], via Wikimedia Commons (lo metto perché la cosa mi puzza)

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3 Comments

  1. “Ben noto” è un concetto relativo. Per quanto mi riguarda l’effetto Zeeman è ben noto (se faccio una statistica sui miei colleghi circa il 95% di loro saprà cos’è)  ma immagino che alla stragrande maggioranza della popolazione mondiale il nome non dica nulla.
    Allo stesso modo queste sono tutte informazioni che tu (e chiunque abbia mai deciso di informarsi sull’argomento) conosce molto bene ma ciò non vuol dire che il cittadino medio le sappia. Anche se magari ne ha letto alcuni anni fa probabilmente se ne è dimenticato e un piccolo ripassino non può che giovargli alla salute.

    (detto questo non seguo Spidertruman e non penso che inizierò a farlo)

    1. Io in effetti all’inizio del pezzo ho parlato di cittadini un po’ più informati della media e proseguo dicendo che se non lo si è, ben venga Spidertruman, ma con buonsenso.

  2. I congiuntivi sbagliati, lol, che problemone 😀

    Oltre ai fatti, sta spiegando nel dettaglio anche “procedure” e “usi e costumi” per far godere i privilegi anche ad amici e familiari. Questo non credo ci sia sui documenti ufficiali di Montecitorio. E’ una cosa che sanno tutti, ci sta, ma sentirla dire per filo e per segno da uno che ci ha lavorato a me fa un certo effetto.

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