La discesa non si arresta

Stamani sembrava andasse tutto per il meglio: le borse europee avevano recuperato tutto quanto era andato perduto nella serata di ieri (in pratica, lo spazio rosso al di sotto di quello che ho segnalato nel post di ieri), poi però c’è stata l’inversione di tendenza, e tutto il guadagno sta per essere bruciato è stato bruciato e ci si avvia a rivedere i minimi di ieri (quelli del -10%, per intenderci).

A voler tradurre in percentuale ciò che vedo dalla mia postazione, la perdita è di oltre il 2 3% rispetto alla chiusura “naturale” di ieri. Rispetto ai massimi del 26 aprile è stato lasciato sul terreno quasi il 9% oltre il 10%. E non sto parlando di indici “scarsi” come quello italiano, bensì del solito indice tedesco, che quindi ha sopportato una perdita analoga a quella dello S&P 500, l’indice guida americano, nello stesso periodo.

Per i più curiosi, la borsa italiana ha perso dal 26 aprile quasi il 18%, mentre dai massimi (relativi) del 22 aprile siamo quasi a -20%. Parlando dei massimi assoluti di questo rally che dura dal marzo 2009, la perdita è di quasi il 23% (ma tali massimi sono stati toccati ad ottobre 2009, questo per farvi capire la debolezza italiana).

Dal canto suo, l’indice EuroSTOXX 50 (che rappresenta le maggiori imprese dell’eurozona) sta perdendo il 17% dai massimi del 15 aprile.

Oggi è difficile che si parli di un errore tecnico che spaventa i mercati: questo è vero e proprio panico.

(Mentre scrivevo le cose sono pure peggiorate. Auguri.)

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