Di seguito il mio intervento per il numero di questo mese de L’Ibéro, quotidiano in lingua spagnola venduto solo nel quartiere kossovaro di Pavia (tiratura 800mila, vendute 4, milioni di finanziamenti pubblici perché sono mica meno intelligenti di Giuliano Ferrara):
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Mi ha chiesto un commento circa le modifiche alla manovra che vengono proposte in questi giorni. Debbo dire che si tratta di misure fantasiose e assolutamente avulse dalla realtà: questa manovra è certamente emendabile, ma ritengo che le proposte che farò nel prosieguo della mia lettera siano decisamente più concrete e con i piedi per terra, senza dimenticare il bisogno di giustizia sociale di cui si sente un gran bisogno nel Paese.Si parte da un fatto: l’Italia preoccupa il mondo per via di due esiti della sua crisi di debito pubblico. In primo luogo, se l’Italia fa default, mille miliardi di debito sparirebbero, creando gravi sconquassi in vari Paesi del mondo detentori di tali titoli; in secondo luogo, se l’Italia inizia a lottare contro gli evasori fiscali, decine di Paesi del mondo avrebbero gravi problemi per la fine dell’immenso flusso di capitali che dall’Italia fugge verso benemeriti Paesi come le Isole Cayman. Ogni volta che in Italia si parla di lotta all’evasione fiscale, in Lussemburgo muore un acaro, ad Antigua muore un granchietto. È ora di finirla di decimare la fauna mondiale, basta con questa sciocchezza della lotta all’evasione.L’Italia ha già il più efficiente fisco del mondo: se un lavoratore dipendente sbaglia a compilare la dichiarazione dei redditi per grosse somme (cioè dai tre euro in su), l’ispettore dell’Agenzia delle Entrate competente lo sa già da prima che la dichiarazione venga consegnata e fa partire la megamulta, la tassa sulla multa, l’ipoteca sulla casa, la tassa sull’ipoteca, l’ipoteca sulla tassa sull’ipoteca e la confisca dei figli. Perché caricarlo di altro lavoro, come la ricerca di case fantasma, la lotta agli evasori delle slot machine o di IVA evasa, roba che frutterebbe pochi spiccioli (un centinaio di miliardi, trenta solo dall’IVA secondo la Banca d’Italia, una cifra insignificante), quando è così facile prendersela con i contribuenti già emersi?
E cos’è questa sciocchezza del contributo di solidarietà? Certo, è un’ottima cosa in generale, perché non tocca i lavoratori autonomi (o meglio li tocca solo in teoria), ma perché limitarlo ai ricchi? Si può sapere che vi han fatto di male i ricchi? Avete sbagliato voi a nascere poveri. Allarghiamolo a tutti, questo contributo di solidarietà, e anzi, togliamolo ai ricchi, per risarcirli di questa ingiusta caccia al miliardario che evade le tasse grazie a società nei paradisi fiscali.
Certo i soldi bisogna trovarli da qualche parte, ma non possiamo prendercela con la Chiesa. È giusto risarcirla della presa dei suoi possedimenti da Spoleto a Roma da parte di quei senza dio di Cavour e Garibaldi: miliardi e miliardi di euri per tutti i secoli dei secoli amen mi sembrano il minimo; anzi è giusto ricompensarla per avere contribuito ad impoverire l’Italia nel corso dei secoli, precorrendo di oltre un millennio l’azione di questo Governo negli ultimi 10 anni, esclusa la vergognosa parentesi del governo Prodi. Per cui, oltre ad alzare l’otto per mille, dovremmo riconsegnare nelle eminentissime mani del Papa pure il Quirinale, Ravenna, Pentapoli e Costantinopoli. E anche la provincia di Benevento, invece di abolirla. Mastella sarà contento e l’ingiusto stress patito dai cardinali risarcito.
Per evitare il default, bisogna attuare invece una ricetta inedita e rivoluzionaria: uscire dall’euro (con conseguente epocale bancarotta), tagliare le tasse, tagliare i servizi e alzare le tasse ai lavoratori dipendenti. Intervenire sulle pensioni, eliminandole (ma solo quelle al di sotto dei 3000 euro, perché sono troppe). Togliere i sussidi alla scuola, all’università e alla ricerca: se uno vuole studiare, vada dai Gesuiti o all’estero, non rompa le scatole a noi, la retta se la paghi da solo e se non può si venda un rene, o vada a lavorare. All’Italia non servono esperti in tecnologie nane (che cosa sarebbero poi?), professori di lettere, astrologhi come la Hack e soprattutto economisti; all’Italia servono mozzarellieri, drogati, conciatori, spacciatori di droga, guide turistiche travestite da centurioni e buoi da aratro che vivano nella preghiera e nell’ignoranza più assoluta in modo da poterli meglio dominare, com’era nell’età dell’oro dell’Italia, il Medioevo (che infatti ci ha dato il Rinascimento). L’unica istruzione da dare, secondo gli insegnamenti del Santo Padre, è sull’educazione sessuale, proibendo ogni tipo di contraccettivo, opera del demonio, e imponendo per legge l’astinenza, perché c’è una piaga in questo Paese: non si trovano più ragazze minorenni vergini da salvare dalla prostituzione segnalandole a miliardari ottantenni disposte a pagarle per motivi che non devono interessare alla plebe, perché sono nipoti di capi di Stato esteri. Almeno credo, ma anche se non fosse, resta un’indecenza indegna di un Paese democratico. Non sarebbe neppure una cattiva idea ripristinare la schiavitù (tra l’altro parzialmente e giustamente reintrodotta con la legge Biagi), abbattendo così l’elevato costo del lavoro e dando finalmente un posto di lavoro ai pochi (specie fra i giovani) disoccupati rimasti.
Un’altra parola d’ordine è “liberalizzare”. La RAI va privatizzata, per troppo tempo è stata gestita da gente non esperta nel campo della comunicazione: bisogna venderla a uno dei numerosi gruppi televisivi nazionali, anche in comode rate e aggiungendo una batteria di pentole e una mountain bike. Bisogna riformare anche il sistema degli ordini professionali, trasformandoli in corporazioni e dando loro la possibilità di decidere la legislazione nazionale (cosa che ora non possono fare, come tutti sanno), creando un’inedita Camera delle Corporazioni. Ciò non comporterà un aumento dei parlamentari: infatti sono dell’avviso che bisogna tagliare i parlamentari, farli passare da 1000 a 500. Quindi creare parlamenti indipendenti in ogni regione d’Italia con lo stesso stipendio e privilegi di quelli nazionali, come in Sicilia, insomma, o quasi. 500 parlamentari per regione dovrebbero bastare, per creare un ecosistema più aperto alle bustarelle di destra e di sinistra, senza più pene e Penati per nessuno, e sono certo che il PD appoggerà questa proposta. Si potrebbe anche tassare la corruzione (non troppo, infatti un gettito dell’uno per cento basterebbe a lastricare le autostrade di catarifrangenti in rubini, tanto comunque corrotti e corruttori l’evaderanno). Per arginare la crisi della finanza degli enti locali la soluzione è il federalismo fiscale e farlo bene, dando la possibilità ai comuni di tassare ogni cane, balcone e zanzariera: le punture di zanzara saranno proibiten per legge, e i trasgressori pagheranno una multa.
Per stimolare l’economia, non c’è nulla di meglio che rendere edificabile ogni metro quadro di terreno del Paese, riproporre il piano casa, eliminare i lacci e lacciuoli che impediscono alle imprese edili di costruire sulle spiagge, in luoghi a rischio idrogeologico (rischio inventato da Stalin, com’è noto) e ponti sospesi sul nulla che non vanno da nessuna parte, secondo la più cristallina ricetta keynesiana in salsa Sarah Palin. Rilanciare le grandi opere pubbliche costruendo non solo il ponte da Messina a Reggio Emilia, ma pure quello che da Palermo va ad Ajaccio. La magia del moltiplicatore farà il resto (mal che vada, chiederemo un prestito alla ‘ndrangheta, sperando si ricordi degli amici).
I dipendenti e i pensionati pagheranno, come sempre, perché non possono fare altrimenti: se si lamenteranno, basterà distribuire social card e abbonamenti a Mediaset Premium Calcio, al limite dare la colpa agli speculatori kattiven. Se poi tutto dovesse andare male, si può sempre dichiarare una bella guerra alla Slovacchia.
Grazie per lo spazio concessomi, ora debbo proprio andare, mi aspettano sul mio yacht intestato ad un ignaro imbianchino di Crotone ormeggiato presso l’ospedale psichiatrico di Antigua.
Mi sa che ti hanno preso in parola.
L’ho appena scritto su Twitter… incredibile O.o
secondo me è meglio che cambi blog, pare che dal parlamento si rifacciano ai tuoi post “ironici” per fare le leggi…
mi ricordo ancora il post in cui dicevi che avrebbero fatto la manovra che iniziava alla fine della legislatura…beh, quando ho sentito che effettivamente sarebbe stato così, ci sono rimasto di m***a…
ora, dopo questo post e la relativa controcontromanovra, per favore basta coi post “sarcastici” :PPPPPP
Ma non è che hanno il cervello talmente andato che prendono i post sarcastici per seri e quelli seri per sarcastici? O.o
Tante volte ci hai preso sulle manovre del governo… Quando eri serio.
Peccato che ci stai prendendo anche adesso!
Ma sicuramente eri serio anche questa volta. Infatti in questo Paese non sarebbe poi così strano. Sarebbe strano il contrario…