Ovviamente sapete che la BCE s’è messa a comprare BTP italiani (fra gli altri) e continuerà a comprare, da quanto vedo, fintanto che lo spread continuerà a salire sopra i 300.
L’Italia è salva? No, basta vedere gli SCDS, ovvero le assicurazioni contro il rischio di default di un Paese, ovvero l’Italia, in questo caso. Ebbene, gli SCDS non si schiodano dai massimi storici, segno concreto del fatto che i mercati non vedono diradarsi le nuvole sul nostro Paese.
In sintesi, la BCE sta tenendo i prezzi dei BTP artificialmente alti: se putacaso la BCE smettesse di comprare, o per meglio dire QUANDO la BCE smetterà di comprare, lo spread tornerà beatamente verso i 400 che gli appartengono. Come ho già scritto, la BCE sta semplicemente comprando tempo nella speranza che gli incapaci al governo riescano a tirare fuori una manovra convincente (spoiler alert: i mercati sanno, come lo so io, che il pareggio nel 2013 è assurdo, visto che il mondo si avvia verso la seconda recessione in pochi anni prima che l’Italia si sia ancora ripresa dalla precedente del 2008; e i mercati sanno, come lo so io e come lo sapete voi se mi avete letto nel recente passato, che la manovra Berlusconi-Tremonti contiene più tasse, conterrà ancora più tasse, mentre le misure per la crescita sono un atto di fede).
Il termometro della crisi sono i mercati: il loro tracollo sta a dimostrare che siamo all’inizio di un nuovo brutto periodo per le economie mondiali.
Oddio, per l’Italia passiamo dal brutto al bruttissimo periodo. E noteremo la differenza.
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