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Il programma senza copertura, anche logica, del PdL

Il programma elettorale del Movimento 5 Stelle…

Spaesati? Non dovete: il programma del PdL, a parte i soliti cavalli di battaglia berlusconiani, è una copia fatta male del programma del M5S, con l’aggiunta di pezzi di programma copiati da altri (per esempio da Fermare il Declino). D’altro canto la campagna elettorale di Berlusconi, nelle ultime settimane, pare progettata da Casaleggio.

Comunque il programma del PdL si articola in 23 punti, i quali, a loro volta, si articolano in più sottopunti. In estrema sintesi:

Seguono, brevemente, i dettagli punto per punto.

  1. Riforme istituzionali. Elezione diretta del Presidente della Repubblica, rafforzamento del governo, snellimento del Parlamento: vabbuò, lo sapevamo; Ulteriore semplificazione della legislazione vigente: dettagli zero; Abolizione delle province: non lo faranno, la Lega non lo accetterà mai; Con la piena entrata in vigore della riforma costituzionale sul pareggio di bilancio e della relativa Legge rafforzata, superamento del Patto di Stabilità interno per gli enti locali: al netto della supercazzola, cioè?
  2. Dimezzamento dei costi della politica. Al governo dal 2001 al 2006 e dal 2008 al 2011, non gli è mai passata per l’anticamera del cervello di farlo, il motivo è ovvio, di politica ci campano. Qualche speranza ha l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, ovviamente SENZA una legislazione che eviti che un partito guidato da un miliardario proprietario di metà dell’offerta televisiva e gestore della metà pubblica possa influenzare l’elettorato bombardandolo di messaggi falsi.
  3. Più Europa dei Popoli, meno euro-burocrazia. Quasi tutte proposte simpatiche, ma il PdL ha influenza in sede europea per attuarle? La risposta è no: ogni volta che i nostri Berlusconi e Tremonti sono andati all’estero è stata una figura ridicola («Mr. Obamaaaaaaa, io sono perseguitato dai giudici», la telefonata a chissà chi durante il vertice NATO, le corna, B. che parla solo di Ruby, Tremonti che all’estero viene trattato come un ragioniere che non capisce una mazza, tutti e due che appena la Merkel ha chiesto l’austerità si sono sdraiati a terra e si son fatti camminare sopra). Escludiamo dalla simpatia la proposta relativa all’agenzia di rating europea, per i motivi espressi qui. Ci chiediamo poi come il punto «L’Italia in Europa e nel mondo a difesa della libertà, della democrazia, dei diritti umani, e delle libertà religiose» sia compatibile con le politiche dei governi Berlusconi dal 2001 al 2006 e dal 2008 al 2011, che spesso hanno dimostrato scarso rispetto per i più basilari diritti democratici, che hanno criminalizzato gli immigrati, che hanno avuto rapporti pessimi con altre confessioni religiose (ricordiamo la sobrietà di Calderoli nei confronti dell’Islam), che sono chiaramente omofobi, che hanno violato o tentato di violare più volte la libertà personale della gente (caso Englaro, per dirne uno) e che hanno continuamente baciato le mani ai cardinali, per non dire di altre parti del corpo;
  4. Per un’Italia federale e unita. Nord, Centro e Sud protagonisti: uno spasso. I costi per i beni e i servizi devono essere quelli relativi al valore più basso (costi standard): i costi standard non sono i costi più bassi, bensì prezzi ritenuti ottimali; Abolizione degli enti inutili: quali? L’ufficio per la stesura del programma del PdL è un buon candidato; istituzione di macroregioni: le regioni normali che fine fanno? Saranno l’ennesimo livello intermedio di governo buono solo a sprecare quattrini pubblici? Tipo i ministeri a Monza? 75% delle tasse rimangono nelle regioni: Dubito che lo faranno. In Piemonte rimane l’83% del gettito, in Sicilia il 120%, più di una persona amica del Governo si incazzerebbe (senza contare che in Lombardia siamo al 78%); inoltre B. vuole l’abolizione di IMU e IRAP, due tasse molto federaliste e che potrebbero essere effettivamente trattenute dalle Regioni, in pratica le Regioni rimarrebbero comunque schiave dello Stato centrale, che deciderà a chi destinare il proprio gettito; seguono altre dichiarazioni di intenti senza spiegazioni sul come fare;
  5. Famiglia. Dopo aver ricalcato la propria omofobia, si tiran fuori le solite proposte (quoziente familiare, bonus bebè, ecc), tutte senza copertura;
  6. Riforma fiscale. Solite abolizioni di tasse, fra cui IMU e IRAP, senza copertura. Interessante l’innalzamento della soglia per l’utilizzo del contante: Berlusconi si conferma amico di evasori e corrotti; il contrasto di interessi è una bufala; compensazione tra crediti verso la PA e debiti fiscali, per le famiglie e per le imprese: si tratta di obbligazioni di natura diversa, inattuabile; il resto sono le solite dichiarazioni di intenti senza sostanza;
  7. Le banche hanno avuto tantissimo, ora diano. Su 9 punti si salvano solo “Separazione e/o specializzazione tra banche di credito e banche di investimento” (ma perché usare la leva fiscale per ottenere questo obiettivo? Basta una legge) e “Rivedere Basilea III: parametri troppo rigidi alimentano la stretta creditizia” (sì, ma nel concreto cosa volete?); il resto sono dichiarazioni d’intenti senza spiegare come vogliono fare cosa con un pizzico di complotto Lebbanche;
  8. Dalla parte delle imprese, dalla parte del lavoro, dalla parte delle professioni. Altre tasse eliminate senza copertura; le PMI al centro del tessuto industriale italiano significa affogare: piccolo NON È bello; in ogni caso paga la Cassa Depositi e Prestiti. Sì, come no. Varie ed eventuali, alcune pure simpatiche, ma che ti fanno porre sempre la stessa domanda: ce l’avete promesso nel 2001 e siete andati al governo, idem nel 2008, perché non l’avete fatto?
  9. Infrastrutture. Altre tasse tagliate senza copertura. Proposte fumose che possono voler dire qualunque cosa;
  10. Turismo. Il nostro petrolio. Come al solito, meno tasse per tutti, senza copertura e che quindi non si faranno mai. Altre proposte che possono voler dire qualunque cosa;

(Punti da 11 a 23)

  1. Agricoltura. Meno tasse senza copertura. Maggior tutela degli interessi italiani nel negoziato per la Politica Agricola Comune: a parte che quella politica andrebbe smantellata, a parte che i francesi non cederanno mai, perché non l’avete fatto negli otto anni in cui siete stati al Governo?  Tutela delle produzioni italiane tipiche dalla contraffazione: ok, con la pummarola abbiamo sconfitto la crisi;
  2. Pubblica Amministrazione. Promesse già fatte e mai mantenute di snellimento della burocrazia;
  3. Energia. Meno tasse senza copertura. Rinnovabili, più concorrenza nel settore, ecc., perché non l’avete fatto?
  4. Ambiente, green economy e qualità della vita. Nuovo piano per il riassetto idrogeologico del Paese: l’aveste fatto in otto anni di governo forse si evitavano diverse stragi; meno tasse senza copertura; tante cose positive, per carità, ma sempre senza spiegazioni sul come verranno attuate. E soprattutto: perché non le avete fatte in otto anni di governo? Fini si è messo di traverso pure sulla tutela degli animali da compagnia (giuro, è nel programma)? O è colpa della Merkel?
  5. Scuola, università e ricerca. Meno tasse senza copertura. Prestiti d’onore senza copertura. Non leggo di aumenti di finanziamenti per istruzione e ricerca (ma sarebbero stati senza copertura comunque);
  6. Welfare. Modello di welfare anacronistico e senza copertura; meno tasse senza copertura; altre promesse fumose per non dire delle supercazzole (Misure per favorire la conciliazione dei tempi di vita e lavoro delle famiglie, yeah, sure);
  7. Casa e edilizia. Piano casa, meno tasse senza copertura e gli immigrati sotto ai ponti, possibilmente a casa loro. Ma per favore…;
  8. Agenda digitale 2013-2017. Fuffa (andatevela a leggere, non vuol dire niente);
  9. Giustizia. Lasciamo perdere: vi dico solo “Istituzione di una sezione distaccata del Consiglio di Stato al Nord“;
  10. Sicurezza. Niente di nuovo: tante promesse (senza copertura) e sporchi negri di mmm ladri stupratori a casa loro con riproposizione di accordi tipo quelli con Gheddafi. Patetici. L’ultimo punto si rivolge indubbiamente al recupero di Cesare Previti;
  11. Cultura, sport e spettacolo. Meno tasse senza copertura. Il resto è cabaret (ma il ministro per i Beni Culturali era Sandro Bondi, dopotutto);
  12. Grande attacco al debito pubblico. Copia spudorata del programma di Fare per Fermare il Declino, ma senza entrare nei dettagli (perché non ci hanno capito niente del programma Fid, suppongo);
  13. Piano di attacco alla spesa pubblica eccessiva e improduttiva. Come sopra con un pizzico di inglese che fa tanto reagancoglioniti, in più la solita domanda: perché non l’avete fatto in otto anni di governo? Perché, anzi, sotto i vostri governi la spesa corrente, quella eccessiva e improduttiva, è sempre aumentata?

Voto di sintesi: 2. Collezione di slogan già riproposti in ogni salsa, mai attuati e senza copertura finanziaria. Praticamente vengono abolite tutte le tasse. Si usano strumenti strambi e arzigogolati per ottenere obiettivi che si potrebbero raggiungere in modo molto più semplice e diretto.

Se volete diventare l’Argentina, Berlusconi fa al caso vostro.

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