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Articolo stagionato della settimana
La generazione chiagne e fotte
Caso umano della settimana
Francesco Boccia (vedi immagine e sotto)
Crisi economica (Italia). Mentre il governo Monti si avvia ad essere forse l’unico governo della storia d’Italia (repubblicana) a non avere avuto manco un trimestre di crescita economica (siamo a -2,4% annualizzato), il presidente eponimo si meraviglia che si sia fatto poco per le classi disagiate. La colpa non è totalmente sua: oltre a un branco di ministri che sembrano vivere nelle uova di Pasqua, e che perciò si rendono impopolari, svariati partiti della sua maggioranza continuano ad avere come unica idea per tirarci fuori dalla crisi un innalzamento delle tasse sulle classi ricche attraverso una patrimoniale. Fermo restando che in Italia ci sono già una patrimoniale sugli immobili (l’IMU) e una sulla ricchezza finanziaria (lo 0,15% pure sui conti deposito, e con un minimale di 34,20 euro, non importa se hai trecento o trentamila euro sul conto), qualche ricetta alternativa di puro buonsenso ci sarebbe, ma bisogna prima passare sui cadaveri dei tumori d’Italia e d’Europa.
Crisi economica (Europa). Come previsto nel Termometro Finanziario di lunedì, il prossimo Paese a finire sotto la lente è la Francia: martedì Moody’s le ha tagliato il rating, e il club AAA ha sempre meno membri. La Grecia è nuovamente a un passo dal fallimento, e stavolta toccherà ai governi europei perderci un po’ di soldi: l’unico dubbio è se i soldi verranno persi tutti o solo in parte. Per avere quest’ultimo esito, però, servirebbe che la Germania ci sentisse dall’orecchio giusto, ma probabilmente se le laveranno solo dopo le elezioni di settembre, e intanto continuare a scrivere il libro dei sogni falliti. Possiamo solo sperare non sia troppo tardi, ma è possibile che “tardi” sia passato già da qualche mese.
Argentina. La campionessa degli economisti alternativi continua ad affondare, com’era previsto e prevedibile. Mentre si avvia al secondo default in pochi anni, il Paese guidato da nuestra señora mentirosa Cristina Kirchner rischia di finire in default anche sul default del 2001. Una buona notizia c’è: quando il tracollo avverrà, la Kirchner (e i suoi fan nostrani) potranno usare i turbocapitalisti come capro espiatorio dei propri fallimenti. Repetita iuvant: l’Argentina è una delle bufale che non bisogna seguire nel baratro.
Tobin Tax. L’Italia prosegue a marce forzate verso l’approvazione (in soli tre mesi) di una tassa sui capitali mentre non riesce a tassare cose meno sfuggenti come barche oppure Google, mentre la Germania comincia a scoprire le sue carte su questa boutade elettorale: fino a ieri non l’avrebbero implementata prima del 2014, adesso, per ragioni politiche e tecniche, rimandiamo tutto a dopo il 2016 e forse mai più. La Germania è uno dei più grandi mercati finanziari mondiali e la Tobin Tax sarebbe un regalo agli odiati inglesi che non avverrà mai. A rimetterci saranno i Paesi che l’adotteranno per primi, fra cui l’Italia. Ci sono però anche spunti comici: il più talebano a favore della Tobin Tax, Francesco Boccia (Partito Democratico), ci sta deliziando con le sue figure di palta dovute a un’ignoranza non indifferente, corroborata da scarse capacità di confronto (vedi immagine sopra) e uso di un armamentario di luoghi comuni che ho già demolito. Altri verranno in settimana, perché, credetemi, questo signore ha problemi veramente grossi con la logica (e non solo economica), e farebbe anche ridere, se questa storia della Tobin Tax non costasse il posto di lavoro a 30mila persone e se non ci fosse il rischio di vedere questo scarto dalemian-lettiano come sottosegretario o addirittura ministro nel prossimo Governo.
(Lo so, essendo il primo, questo riassunto contiene anche roba vecchia, ed un nome provvisorio)