Oltre a Il Giornale, che ci segnala il 5 in ginnastica del premier incaricato, oggi si discute dell’asta di BTP a 5 anni che si è tenuta oggi.
Rendimenti record a 6,29% per rifinanziare BTP che prima rendevano il 2,81%. E subito i berlusconiani all’attacco: l’effetto Monti non esiste, quando c’era Silvio era meglio (questi BTP al 2,81%, per la cronaca, erano stati emessi da Prodi). Non solo, ma il bid to cover è pure in lieve rialzo (1,469 contro 1,34 dell’asta del 13 ottobre di titoli a uguale scadenza – rendimenti a 5,32%), segno che c’è stata più gente a fiutare l’affare.
Peccato che questi macchinisti della melma, in malafede o in ignoranza (il vicedirettore di Libero, Franco Bechis, pochi minuti fa, paragonava i rendimenti del BOT a 1 anno – che giovedì hanno reso il 6,09% – con quelli del BTP a 5 anni, roba da matti), nascondano il fatto che se quest’asta si fosse tenuta giovedì, cioè prima della nomina a senatore di Mario Monti, che in sostanza ha reso più probabile l’inizio dell’era Monti, questi BTP li avremmo piazzati al 7,50%.
L’effetto Monti c’è senza dubbio stato come previsto, ma non è possibile credere che un governo che non è neppure ancora nato possa fare miracoli nel giro di mesi ed è quanto meno disonesto dare la colpa a Monti dei rendimenti odierni e non ai falliti che hanno guidato l’Italia fino all’altro ieri.
Potremo liberarci di Berlusconi, ma liberarci di questi qui sarà molto più difficile.
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Il 5 in educazione motoria (adesso si chiama così) effettivamente mi è fonte di grande preoccupazione.
I servi prezzolati del capo sono in crisi profonda di idee, non sanno più che pesci pigliare per difenderlo.
Il vero guaio è che il loro benefattore ricatterà il nuovo esecutivo fino a soffocarlo.
Non so neppure perchè li dobbiamo ancora ascoltare…