Purtroppo in questi giorni mi manca il tempo per un commento analitico della nuova manovra. Magari lo farò quando sarà diventata definitiva.
L’unico obiettivo di questa manovra è mantenere i saldi invariati, non importa come, ogni provvedimento, anche il più assurdo, va bene, tanto che la nuova manovra sembra prendere spunto dalle scemenze scritte in questo articolo. Obiettivo secondario è non colpire gli elettori del centrodestra, quindi ricchi e lavoratori autonomi, scaricando tutto il peso su dipendenti, pensionati e cooperative. Le misure antievasione sono ancora molto vaghe.
Il refrain è il medesimo delle altre manovre: più tasse a chi le paga e meno servizi per tutti, quindi per le fasce più deboli della società che non possono pagare per averli, a differenza dei più ricchi.
Non funzionerà: la manovra ha effetti regressivi e depressivi, quindi fra qualche mese ci accorgeremo che il gettito delle nuove tasse è insufficiente, che i saldi sono stati clamorosamente falsificati anche a causa di una sovrastima del reddito nazionale e servirà una nuova manovra, probabilmente di altri 50 miliardi, e chissà da dove li prenderanno, visto che hanno già spolpato tutto il necessario (non gli sprechi, quelli servono per tenersi buoni amici ed elettori). La differenza fra quest’ultima manovra e la precedente è che mentre la prima era brutta, ma trovava i soldi, la nuova è bruttissima e i soldi ancora mancano.
Investimenti zero, politica economica assente.
L’unica consolazione è che in tutto questo schifo, sembra veramente una manovra di fine legislatura.
Ciò nonostante resta una manovra estremamente dolorosa, con beffe che hanno del nodoso randello infilato su per l’intestino crasso: chi è stato obbligato a servire lo Stato con la leva militare ha sostanzialmente perso un anno di vita, visto che l’anno di pensione non verrà conteggiato; idem dicasi per chi ha pagato (PAGATO!) per riscattare gli anni in cui ha servito lo Stato studiando all’università con profitto, laureandosi. Un’altra mazzata per invogliare i giovani a non laurearsi, a non studiare, come ho scritto nel precedente articolo:
All’Italia non servono esperti in tecnologie nane (che cosa sarebbero poi?), professori di lettere, astrologhi come la Hack e soprattutto economisti; all’Italia servono mozzarellieri, drogati, conciatori, spacciatori di droga, guide turistiche travestite da centurioni e buoi da aratro che vivano nella preghiera e nell’ignoranza più assoluta in modo da poterli meglio dominare, com’era nell’età dell’oro dell’Italia, il Medioevo
Queste ultime misure verranno probabilmente tolte, ma non per un qualche ripensamento, bensì perché non reggerebbe alle ovvie valanghe di cause in tribunale che ne deriveranno. Quindi mancano ancora diversi quattrini all’appello, oltre quelli che già sono spariti. Intanto, mentre lo spread fra BTP e Bund viene tenuto artificialmente basso grazie ai massiccissimi acquisti della BCE, il SCDS sull’Italia resta pericolosamente sui massimi. Bruttissimi segnali arriveranno, visto che la BCE non può comprare all’infinito.
Per riassumerla in breve, le precedenti manovre non andavano da nessuna parte, la nuova manovra invece va in una direzione certa: verso il fondo e oltre.
Photo credits | Roger Wollstadt from Sarasota, Florida [CC-BY-SA-2.0], via Wikimedia Commons
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Non sono un economista, anzi di economia – soprattutto quella mondiale – non ne so molto, e per questo ti ringrazio per i tuoi post sempre chiari.
Ho letto da più parti, per lo più su siti che tendono al cospirazionismo (di cui non sono un seguace, ma me li linkano…), che la soluzione ideale per l’Italia è l’uscita dall’euro prima che sia troppo tardi, ossia prima che “i Paesi forti” della UE ci mollino a piedi, presumibilmente per poter tornare a operare in proprio e procedere con una svalutazione controllata.Ora, come detto io non sono esperto, ma a me non pare proprio una buona idea: in questo gigantesco casino, in cui l’euro se non altro funge da paracadute per il semplice fatto che bene o male ci siamo attaccati tutti, siamo proprio sicuri che sia l’Italia a essere nella posizione di volersi sganciare? Potrei capire la Germania o la Francia, ma noi?
Mi piacerebbe sapere che ne pensi. (E mi scuso per il papiro che ho scritto!)
Molto brevemente, la colpa è nostra e non dell’euro. Uscirne comporterebbe una bancarotta colossale e un profondissimo e immediato impoverimento del Paese, visto che il nostro debito rimarrebbe denominato in euro, e come tale andrebbe pagato, non con una svalutatissima nuova lira. Oltretutto, come dici, rimarremmo senza paracadute per il futuro, proprio come dici tu.
La cosa l’ho affrontata di recente in una mail privata, domani pubblicherò la mia risposta.
Grazie per il tuo commento (che non è un papiro, tranquillo 😉 ).