Il corollario dell’articolo di ieri l’altro è molto semplice: Veltroni e D’Alema, con il loro infinito duello, finiscono per dare una mano a Berlusconi.
Berlusconi nel 1996 è finito e sta per essere travolto dalla magistratura per tutti quelli che ha corrotto? Arriva D’Alema e lo chiama capo dell’opposizione. Berlusconi nel 2007 è finito? No, arriva Veltroni che parla di svolta maggioritaria sfasciando il governo Prodi e di conseguenza Fini deve seguirlo nella svolta del Predellino, perché non puoi mettere AN contro un colosso come il PD, ti devi per forza fondere con Forza Italia, se no vincono i comunisti.
Queste le puntate più importanti (ce ne sono altre). Comunque, si arriva al 2010, Berlusconi è in seria difficoltà per via della scissione coi finiani e cosa fa Veltroni? Mette il PD nel frullatore in modo che ricomincino le lotte interne e dà a Berlusconi tutto il tempo di riorganizzarsi, mentre invece bisognerebbe attaccarlo giù duro sulla palese incapacità di governare sua e di tutta la sua cricca. E via, invece di parlare di economia allo sfascio (dobbiamo farlo noi, perché Tremonti, in due anni, non ha ancora capito dov’è la sede del ministero) o di un ministro dello sviluppo economico che manca da diverse “settimane prossime”, proprio nel bel mezzo della peggiore crisi del dopoguerra, invece di parlare del fatto che questa gente che oggi è al governo è se tutto va bene incapace, se tutto va male criminali della peggiore risma, niente, il PD si prende a bottigliate sulle rotule.
Quindi i casi sono due: o questi qui sono dei babbei oppure sono d’accordo con Berlusconi.
Anzi no: sono sicuramente babbei, resta da capire se “ma anche” sono d’accordo con Berlusconi.
Via, a calci.