Articolo aggiornato dopo la pubblicazione
Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso del PdL a Roma. Tradotto dal leguleio a uso e consumo dei lobotomizzati televisivi significa:
- il Consiglio di Stato ha stabilito che il PdL non si è mai candidato a Roma e provincia;
- il Consiglio di Stato ha stabilito che i dirigenti romani del PdL sono degli incapaci;
- il Consiglio di Stato ha stabilito che chi ha ideato il decreto interpretativo (il premier, i suoi avvocati, i ministri, i loro consulenti giuridici) è un incapace ignorante (ovvero non conoscono le leggi italiane che vorrebbero infrangere, pensate in che mani siamo).
Si può anche dire che è stata respinta la bizzarra tesi, da giorni sulla bocca delle marionette di governo (Bonaiuti, Cicchitto, Gasparri ed altri), che Roma val bene un panino.
Punto.
Adesso, se ne siete capaci, invece di fare ngué ngué come mocciosetti viziatelli (come sicuramente farete, perché quello siete), cominciate a parlare di contenuti. O vi siete inventati tutta questa farsa solo per nascondere il fatto che siete incapaci anche di governare?
Update: pare che il Consiglio di Stato abbia respinto il ricorso perché la lista è già stata presentata (lunedì) e respinta dall’Ufficio elettorale. Adesso si ricomincia dal TAR e poi si torna al Consiglio di Stato: perfetto, un’altra settimana di scassamenti di scatole.