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Il PD e le riforme nella vita reale

Nelle puntate precedenti: a inizio dicembre si parlava di un Comitato di Liberazione Nazionale per superare il berlusconismo che da 15 anni, tenendo scacco sia a destra che a sinistra (si veda l’inaffondabile fallito chiamato Minimo D’Alema), blocca la politica e quindi l’intero Paese. Dopo l’aggressione di Massimo Tartaglia, si è passati al Comitato per la Rinascita Democratica, con PD e PdL verso l’inciucio, in mezzo sempre D’Alema, ovviamente, che dopo 15 anni ancora non ha imparato che dagli accordi con Silvio Berlusconi non può uscire nulla di buono (lui dice che non ha mai fatto accordi con Berlusconi, mentendo in modo spudorato).

Io mi rivolgo agli iscritti e agli irriducibili sostenitori di questo Partito Democratico, con queste semplici domande.

Ma voi vi mettereste in società con un tizio che è sotto processo o addirittura condannato per truffa, falso in bilancio e compagnia bella?

Voi votereste come amministratore di condominio un tizio che non cura neanche le piante secche sul suo balcone e che porta il cane a fare i suoi bisogni davanti al portone del palazzo, e voi tutte le mattine dovete fare lo slalom fra le brioche marroni?

Voi salireste su un taxi con autista sbronzo?

Voi lavorereste con un collega notoriamente opportunista e lavativo?

Io immagino di no.

E vorrei sapere come fate ad accettare (visto che è la stessa cosa) che il Partito Democratico, alias D’Alema, Bersani, Violante e altri, scenda a patti con un tizio che ha fatto (fa?) parte di una loggia massonica sovversiva (la P2) il cui scopo era la distruzione della Costituzione che Togliatti (solo per dire il nome tirato in ballo da D’Alema) ha scritto, che chiama eroi i mafiosi, che riabilita i ladroni reiconfessi, che da quindici anni non ha fatto nulla (NULLA) per il Paese, che da un tempo ancora più lungo sfrutta le leggi dello Stato per accrescere il proprio patrimonio personale (legge Mammì, legge Tremonti, ecc.) e per salvarsi dai processi. Manca solo che stupri le capre in via Frattina.

Ditemelo, come fate a sostenere questa gente, che in sostanza vuole rendere il PD un’ancella del PdL, ovvero di Berlusconi, condannandolo all’eterna opposizione come già il PCI? Che si rivolge a Berlusconi “con la nostra faccia sotto i tuoi piedi, e non ti chiediamo neppure di stare fermo”?

A tavola, a Natale, c’erano già parenti, convinti bersaniani a ottobre, con le mani nei capelli. Qui c’è davvero da fare una purga nel PD, e togliere il potere ai vari Veltroni, D’Alema e agli altri del vecchio PDS, poiché essi non riconosceranno mai (mai) il proprio ultradecennale fallimento.

E non tiratemi in ballo i giovani alla Enrico Letta: questo qui, dopo aver detto che Berlusconi dovrebbe difendersi dai processi e non nei processi, ha pure detto che il nemico sarebbe Di Pietro e non Berlusconi. Mi aspettavo che qualcuno lo cacciasse dal partito a calci nel c… e invece sta lì, magari per fare le veci (e le feci) del caro parente Gianni Letta, forse l’uomo più potente d’Italia, all’interno di un partito di opposizione nominale.

Io non dico di fare opposizione alla Di Pietro, ma almeno di fare opposizione, a Berlusconi, magari.

Se cambia il PD, cambia l’Italia, io ne sono convinto. E secondo me, lo sa pure Silvio, e perciò fa di tutto per sostenere Minimo e compari.

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