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Ci siamo rincoglioniti in due

TG1-l'Aquila

Ancora sulla presa in giro del terremoto in Abruzzo. Ero intimamente convinto che la protesta di ieri a L’Aquila fosse stata indetta per protestare contro un decreto per la ricostruzione che, oltre ad essere meramente di facciata, finisce per depredare la zona, ad esempio legando la ricostruzione alla vendita degli immobili ad un’azienda statale, la Fintecna, che poi chissà a chi li venderà (alla Impregilo, già che ci siamo?).

Fortunatamente i media di regime, tipo il TG1, mi avevano fatto capire che non era così, che gli abruzzesi sono scesi in piazza solo per chiedere di mettere in sicurezza le case un po’ più velocemente; insomma il decreto va bene così, il governo ha fatto un ottimo lavoro, va tutto bene, però se poteste andare un po’ più in fretta sarebbe bello se non vi arreca troppo disturbo.

Pablo è un altro che, come me, ha capito male: «Oggi gli aquilani si sono arrabbiati anche perché stanno vedendo depredare – inspiegabilmente – la propria città da sotto il muso. Vedere per credere.»

Mi ritrovo interiormente combattuto: devo credere all’amorevole e sempre giusto telegiornale di regime o a uno sconosciuto che una mattina si è trovato davanti questo meraviglioso spettacolo?

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