Qualcuno è entusiasta della candidatura della segretaria del PD di Udine, Debora Serracchiani, al Parlamento Europeo.
Sarò disincantato, ma io la vedo come una mossa dei piani alti per prendere due piccioni con una fava: prendere voti approfittando del successo che sta ottenendo la donna nuova e togliersela dalle balle del panorama nazionale, dove le sue idee ammazza-nomenklatura non sono granché ben viste.
Avrei preferito continuasse il suo cursus honorum in Italia, continuando a dar fastidio ai sessantottini.