Non si vuole così [interrompendo le procedure mediche “sproporzionate”] procurare la morte: si accetta di non poterla impedire. Le decisioni devono essere prese dal paziente, se ne ha la competenza e la capacità, o, altrimenti, da coloro che ne hanno legalmente il diritto, rispettando sempre la ragionevole volontà e gli interessi legittimi del paziente.
Questo non lo dice un ateo dell’UAAR o Marco Pannella o qualche altro cazzaro anticlericale. Lo dice il Catechismo della Chiesa cattolica, al capitolo 2278. Pochi capitoli sopra si benedice pure la pena di morte (2267).
L’avevo detto tempo fa, lo ripeto adesso: papa e cardinali non leggono nemmeno quello che scrivono, ma soprattutto lo interpretano a modo loro. Come la gran parte dei potenti nella penisola italiana, pensano solo ai cazzi propri. E all’otto per mille.