Scrive Eugenio Scalfari nel suo commento odierno (fra altre cose tutto sommato giuste):
Poiché il costo [a carico delle banche per i Tremonti Bond] è dell’8 per cento, quale sarà il tasso chiesto alle Pim [sic]? Se il Tesoro vuole guadagnare tra il 3 e il 4 per cento in questa operazione, è probabile che le banche spuntino un margine analogo a carico della clientela, cioè impongano un tasso del 12 per cento più gli oneri fiscali. Con questa operazione si sostiene di aver rafforzato il sistema bancario italiano nel quadro della peggiore crisi europea degli ultimi settant’anni?
A parte che sono PMI invece che PIM, sui Tremonti Bond si può certamente parlare male (ad esempio, le banche li ripagheranno solo se e quando torneranno in attivo), ma non sbagliando il meccanismo che c’è alla base. I soldi che le banche prendono dal Tesoro non andranno nelle tasche di imprese e privati sotto forma di mutui, ma, essendo titoli ibridi, ovvero simili alle azioni, andranno a rafforzare il capitale proprio delle banche (più precisamente il Core Tier 1). Questo capitale serve a garantire i prestiti che la banca riceve a un tasso più basso (diciamo intorno all’Euribor) e che ripresterà a un tasso più alto (ma più basso dell’8%) a imprese e privati.
In altre parole, per ogni euro prestato dallo Stato, le banche potranno prendere a prestito X euro che potranno poi girare sotto forma di mutui. Esempio (molto semplificato): la banca prende a prestito 100 dallo Stato, e l’anno prossimo dovrà pagare 8 di interessi (il capitale va rimborsato alla scadenza, ovvero dopo diversi anni). Grazie a quei soldi può prendere a prestito, diciamo, 1000, sui quali dovrà pagare 20 di interessi l’anno prossimo. La banca presta quei 1000 al 4% a imprese e privati, quindi fra un anno riceverà 40 di interessi che, sottratti gli interessi da pagare (20+8) ci dà un guadagno di 12.
La ragione di questa idea sta nel fatto che al momento i prestiti fra le banche sono bloccati, da un lato perché le banche sono tutte sottocapitalizzate e temono di non riuscire a fare fronte agli impegni presi, e quindi fallire; dall’altro non prestano ad altre banche perché non sanno se quella banca detiene attività tossiche. Dunque le banche preferiscono accumulare cash, comprare titoli di stato a breve termine piuttosto che prestare.
Molte banche italiane, ad esempio, sono sotto il target di capitale minimo, che è l’8%. Unicredit mi pare fosse al 6,8%. I Tremonti Bond dovrebbero servire a riportare il capitale in zona sicurezza, non a dare soldi alle banche che poi dovranno prestarli alla gente.
Io non sono un fan di Giulio Tremonti, non è che mi dia un gran piacere difenderlo, però non ho mai pensato potesse arrivare a simili vette di stupidità. Scalfari, forse, pensa che i suoi ottocento anni di esperienza gli diano l’onniscienza e la facoltà di scrivere anche di cose che non sa o non capisce.
Anche i giornalisti devono informarsi prima di scrivere. Magari di chi ha corrotto David Mills.