Era attesa ed è arrivata la sentenza. L’avvocato inglese David Mills è stato condannato in primo grado a quattro anni e sei mesi per essere stato corrotto. E se c’è un corrotto, c’è un corruttore.
Mills aveva venduto la propria testimonianza alla Fininvest nel corso di due processi: tangenti alla Guardia di Finanza e All Iberian.
In entrambi i casi fra gli imputati c’era Berlusconi. E Berlusconi era imputato in questo processo: Mills era il corrotto e Berlusconi il corruttore, secondo l’accusa.
Lo scudo spaziale Alfano, però, ha stralciato la posizione di Berlusconi, il cui processo dovrà cominciare da capo, giusto per dichiararne la prescrizione, quando e se tornerà alla sbarra.
La fedina penale di Berlusconi rimarrà quindi, ancora una volta, immacolata senza processo. Ancora una volta Berlusconi sarà impunito.
Un copione già visto con Previti (lui fu condannato per aver corrotto per conto di Berlusconi, ma quest’ultimo si salvò grazie ai soliti magheggi legislativi). Ma questa volta c’è un elemento in più: il corrotto è stato anche condannato a pagare 250mila euro alla presidenza del Consiglio, ovvero al presunto corruttore, ovvero Berlusconi.
Verrebbe da chiederne le dimissioni, ma sarebbe fiato sprecato. Forza Italia fa il solito quadrato della giustizia politica ad orologeria, un ritornello vecchio di quindici anni volto a seppellire con le parole la realtà; i telegiornali ne parleranno in due righe, soffocati dalla crisi del PD e dalla vittoria di Berlusconi in Sardegna; il PD ha le sue magagne da affrontare e non avrà tempo né voglia per affrontare la questione; Di Pietro attaccherà il premier, ne chiederà le dimissioni, ma passerà per un pazzo furioso grazie agli interventi di Cicchitto, Gasparri, Capezzone, Bonaiuti e gli altri lecchini. Tutto finirà nel rumore. Studio Aperto ha dato la notizia in due righe lette dall’anchorman, senza mai nominare Berlusconi e, anzi, ricordando che la Presidenza del Consiglio avrà un risarcimento.
Gli italiani potranno anche rimanere indifferenti, apatici, come sempre, perché domani la sentenza verrà dimenticata, sempre che se ne sappia qualcosa.
Quelli che non dimenticheranno (perché loro lo sapranno) saranno gli stranieri. Il Guardian mette il suo articolo sul caso in apertura; nel The Times l’articolo è in home page, la terza; stesso discorso per il New York Times. Per gli altri (che non sono affatto pochi) suggerisco di tenere d’occhio italiadallestero.info, che li tradurrà come sempre. Berlusconi è a capo del G8, in questo momento: anche se noi non ce ne accorgeremo, rinchiusi nella nostra bolla, loro, gli altri capi di Stato e di governo, lo sapranno, quando arriveranno alla Maddalena a luglio.
Me ne può fregare del fatto che Berlusconi rimanga impunito. Questo episodio delegittima noi, gli italiani, agli occhi del mondo. Forza Italia e i suoi supporter potranno dire quello che vogliono, ma non hanno il potere di influenzare qualcuno fuori dal nostro Paese: agli occhi del mondo, l’Italia ha eletto e in gran parte continua ad amare un corruttore.