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Mario Giordano e Bruno Vespa, senza ritegno

Al TG4 Mario Giordano, direttore del quotidiano berlusconiano Il Giornale, sta ricostruendo le sentenze attorno al caso Englaro dicendo il contrario di ciò che è la realtà, com’è ottimo costume suo, del suo giornale e di Emilio Fede.

Ha detto che non si è trattato di una sentenza, bensì di un decreto (falso, al massimo il decreto è susseguente alla sentenza).

Ha detto che la volontà della donna non era chiara (falso, la volontà era tanto chiara che nell’ultimo ricorso alla Cassazione non è stata neppure sollevata tale questione).

Poi ho cambiato canale per non vomitare.

Su RaiUno Bruno Vespa ha cominciato subito con il complotto: «Hanno chiesto l’esame tossicologico, perché?» ((Introduce il tarlo del dubbio che la donna sia stata avvelenata, così che Il giornale, il Foglio e qualcun altro possa ricamarci sopra, in attesa che tale esame venga fatto e i risultati resi noti.)) . Poi ha dato il comunicato dell’anatema di Barragan (“Dio perdoni lo ha permesso”). Infine la sottosegretario Roccella tentava di farsi venire le lacrime (no, non ce l’ha fatta). Per l’opposizione ci sono Castegnetti e la Turco, due cattolici (anche se credo con opinioni diverse sull’argomento). Ci fosse stato anche un radicale (o un liberale, è lo stesso), sarebbe stato meglio, ma evidentemente avrebbe introdotto l’odioso argomento della libertà di scelta del malato, come ha fatto la Bonino a TV7 venerdì (la quale, per la cronaca, aveva demolito la Roccella con argomentazioni credo sacrosante). Poi Vespa comincia a montare un altro caso che (dice lui) è simile a quello della donna. Perché dopo Cogne, abbiamo avuto Garlasco, Perugia, eccetera.

Sia chiaro, secondo me, questi avvoltoi stanno divorando un cadavere. Vorrei che il caso Englaro fosse lo spunto, non l’argomento.

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