La ‘Compagnia degli uomini liberi’, associazione di cittadini che si oppone a ogni forma di eutanasia, ha depositato un esposto alla Procura di Milano con lo scopo di fermare la sentenza che porterebbe ”all’orribile morte di Eluana Englaro”. Lo hanno reso noto i membri dell’associazione, che hanno dichiarato di essere pronti a procedere per vie legali ”fino, in ‘extrema ratio’, alla richiesta formale di rinunzia alla cittadinanza italiana”.
- Il nome della compagnia è un altro esempio di abuso della parola “libertà” in questa Italia di merda: la garanzia della libertà è il rispetto delle leggi e di conseguenza delle sentenze, chi non le rispetta non è un uomo libero;
- Il passo successivo alla rinuncia della cittadinanza sarà chiedere asilo politico a un Paese democratico, come l’Iran o la Città del Vaticano;
- L’esposto, in tutta sincerità, mi sembra l’ennesimo, disgustoso tentativo di cavalcare una vicenda personalissima in cerca di notorietà e dribblando il tema fondamentale: tutti continuano a parlare del caso di Eluana Englaro ma non del fatto che non esista una cazzo di legge che regoli casi simili, rifiutando di aprire ogni tipo di dibattito e lasciando che tutte le proposte sul tema giacciano nella polvere (da più di vent’anni), addirittura usando l’arma del ricatto economico senza alcun appiglio legale contro chi vuol far rispettare una sentenza. Qualcuno, tra l’altro, si è chiesto come mai i giornali, che sondaggiano tutto il sondaggiabile ogni giorno, non ci dicano cosa ne pensano gli italiani di questa cosa? Forse forse per il timore di scoprire che gli italiani sono in maggioranza favorevoli ((Si badi bene, quest’ultimo sondaggio è scientifico, a differenza dei due precedenti.)) ?