A Ballarò c’era un imbecille (e credo di essere buono a definirlo tale) che se non ricordo male si chiamava Urso ed era sottosegretario al commercio e che quindi non ci sapeva fare con i numeri (Bersani, d’altro canto, è un filosofoministro ombra per l’economia).
Diceva sbraitando qualcosa tipo: «Ma pensate, la Gran Bretagna cresceva del 4%, l’anno prossimo scenderà del 3%, stanno peggio di noi, perché scendono di sette punti. Noi stiamo meglio.». Accidenti, siamo fortunati. Ma è vero?
Usiamo i dati Eurostat (ad esclusione del 2009, visto che useremo quelli appena usciti), invece di quelli che ha dato questo qui perché son tutti sballati.
Non ci vuole uno scienziato per fare un ragionamento di questo tipo: se nel 2006 stavamo a 100, con una crescita del 3% nel 2007 arriviamo a 103, quindi a 104 nel 2008 (era previsto un +0,9%). Poi c’è il crollo del 2009 (-2,8%) e si ritorna a 101.
Per l’Italia le cifre sono: crescita dell’1,5% nel 2007, crescita zero nel 2008 e -2% nel 2009, il che significa che si passa da 100 a 101,5 nel 2007 e nel 2008 per poi scendere a 99,5 (che è il livello del 2006, quello di partenza, come ha detto Tremonti).
Ribadiamolo, se Italia e Regno Unito stavano a 100 nel 2006, si prevede che staranno rispettivamente a 99,5 e a 101 nel 2009 (e l’anno base è il 2006, se andiamo ancora più indietro le cose sono ancora peggiori). No, decisamente gli inglesi stanno meglio di noi. Quell’imbecille di sottosegretario o mentiva o era un ignorante, e non so cosa sia peggio.
Ancora, noi staremo peggio (della Gran Bretagna, ma anche di altri Paesi europei “che tengono meglio”, secondo lui, ma non è vero), però per la crisi abbiamo fatto molto meno: il nostro piano anticrisi vale solo 5 miliardi, contro i 20 della Gran Bretagna (e gli 80 della Germania).
È vero, noi abbiamo un debito pubblico enorme…ma era proprio necessario, lo ribadisco, togliere l’ICI ai ricchi (come ha fatto questo governo), togliere la tracciabilità degli assegni (dando armi in più agli evasori, come ha fatto questo governo), spendere soldi per fabbricare la social card e pagare le commissioni a Mastercard (invece che metterli direttamente in busta paga, come ha fatto questo governo), regalare Alitalia ai francesi (tenendoci i debiti, come ha fatto questo governo)… a occhio e croce, in otto mesi il governo Berlusconi ha bruciato una decina di miliardi alla faccia della crisi (di cui due miliardi l’ICI e quattro miliardi Alitalia). Dieci miliardi tolti alla crisi a favore dei ricchi che pagavano ancora l’ICI (già bella abolita da Prodi), di Air France e di quei sedici sciacalli pluricondannati che l’hanno comprata per quattro soldi.
Ma dopotutto, se sono tutti come Urso, i numeri non contano, la matematica è un’opinione, l’Italia è il Paese del sole e dei monumenti, va tutto a gonfie vele…