Prendo spunto dal post di Helios, e faccio rimbalzare la notizia anche verso i miei lettori: l’Italia comincia a censurare internet in modo serio.
La notizia di questi giorni è il blocco che alcuni dei maggiori provider italiani hanno fatto su The Pirate Bay (chi utilizza i DNS predefiniti può provare a cliccare qui per non riuscire ad accedere – l’accesso può essere temporaneamente ancora possibile, perché TPB ha cambiato i propri IP, e alcuni provider potrebbero non essersene ancora accorti).
Per chi non lo sapesse, The Pirate Bay è un sito svedese che cataloga i file .torrent, ovvero indirizzi che servono a permettere un veloce download di file attraverso il P2P. The Pirate Bay è al centro di una battaglia legale, poiché i suoi amministratori sono stati, finora, abbastanza furbi da riuscire a rimanere nella legalità (tanto che sono stati anche sabotati).
Tuttavia né la Svezia e né alcun altro Paese occidentale ha mai tentato di censurare la Baia, filtrandola a livello di provider. L’Italia si becca questo primato.
L’avviso lasciato sulle pagine di The Pirate Bay è eloquente (il titolo è «Stato fascista censura Pirate Bay», e se pensiamo che quelle pagine vengono lette da milioni di persone, la vergogna per il nostro Paese diventa planetaria: il testo afferma (traduco a braccio) che The Pirate Bay «è abituata a sentire di tanti piccoli Paesi retti da dittatori che bloccano l’accesso a The Pirate Bay per la libertà di informazione che essa diffonde. Questa volta tocca all’Italia». I commenti non sono migliori: la cosa più gentile che ci viene detta è «fascisti di merda».
Non mancano gli accenni al fatto che Silvio Berlusconi sia il signore dei media tradizionali, e che The Pirate Bay, per la sua mole, sia una diretta concorrente delle sue reti (possiamo forse dimenticare che di recente Mediaset ha fatto causa a Google?).
La Baia ci sta dando una mano, cambiando gli indirizzi IP per ingannare momentaneamente i provider e permettere agli italiani di avere tempo per leggere, informarsi e prendere le contromisure. Queste contromisure si chiamano OpenDNS. Sul sito linkato troverete tutte le istruzioni. Se occorre, potete scrivermi, vi darò una mano a settarli: con OpenDNS avrete il più completo accesso ad internet (dovete infatti sapere che la censura di internet in Italia è in atto da tempo, ma i Monopoli di Stato – ovvero coloro che bloccano i siti – finora hanno bloccato solo i siti di scommesse illegali).
Io uso OpenDNS da tempo (anche se questa storia non mi tange, visto che non scarico). Tuttavia non sopporto la censura, perché mi fa ricordare i brutti vecchi tempi del fascismo. Queste cose vanno combattute con ogni mezzo. Oggi The Pirate Bay, domani il grande firewall in stile cinese?
Visto che (ovviamente) i media italiani mainstream non ne parlano, ho provveduto a scrivere un articolo su Wikinotizie.