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Chi è veramente Viola Tesi

Kaspo mi invia questa ricostruzione circa l’autrice della celebre petizione che chiedeva a Grillo di allearsi con Bersani.

Ha fatto molto discutere in questi giorni la petizione di Viola Tesi per chiedere a Grillo di appoggiare un governo Bersani. Sui suoi trascorsi politici ho sentito di tutto. Forse mai come adesso il Partito Pirata Italiano è stato citato così frequentemente in televisione.

Viola apparteneva e appartiene ancora al Partito Pirata, esso non ha nulla a che fare con la clonazione del simbolo del Movimento 5 Stelle come sostiene Claudio Messora. Si tratta di un errore in cui cadono spesso i media. Si tratta di un altro partito in causa con quello in cui milita Viola. Esso non è nemmeno una costola di SEL come scrive Gianluigi Nuzzi. In alcune occasioni a titolo personale ci sono state delle candidature in altre liste com’è successo alle ultime regionali del Lazio per Arturo Di Corinto con Sinistra Ecologia e Libertà.

I pirati “di destra” che provarono a candidarsi con Scilipoti del Movimento Revolution difendono Viola definendola “di sinistra” ma non un’infiltrata come viene accusata da molti grillini.

L’Associazione Partito Pirata per le libertà digitali, questo è il nome completo del gruppo in cui è attivista Viola, è un partito indipendente, l’unico in Italia affiliato al Partito Pirata Internazionale. Quello svedese è riuscito addirittura a conquistare due seggi nel Parlamento Europeo.

La Tesi parla a titolo personale mentre la posizione ufficiale del Partito Pirata nei confronti di Beppe Grillo si può leggere in questo comunicato qua.

Nelle ultime ore Giulio Giotti ha fatto girare in rete una conversazione Facebook dove Viola Tesi critica Grillo per dimostrare che lei non è una sua elettrice. La conversazione è di dicembre e il Partito Pirata ha provato nel frattempo senza successo a raccogliere le firme quindi non si è potuto presentare alle elezioni. Comunque, come ha più volte ripetuto lei stessa, ha cambiato idea ma resta comunque critica nei confronti del Movimento 5 stelle.

Chi dice che si spaccia per una grillina evidentemente non ha mai letto la petizione dove scrive chiaramente di essere una elettrice ma non dice mai di essere un’attivista o di aver mai partecipato a qualche meetup o iniziativa del Movimento 5 stelle. Non invita neppure gli altri elettori grillini a sottoscrivere la petizione ma il suo appello è generico e rivolto a tutti.

Indipendentemente da dove proviene chi lancia la petizione dovrebbe essere presa sul serio tenendo in considerazione soprattutto chi e quanti l’hanno firmata.

A questo punto stavo quasi per concludere il post quando mi imbatto in questo messaggio pubblicato sul forum del Movimento 5 stelle romano dove si cita una conversazione privata di un’attivista pirata: “La Viola Tesi ha alle spalle quel ******* ******di Carlo Brancati. Quello che è stato sbattuto fuori dal Partito Pirata lo scorso anno. Questo personaggio sta tentando di usarci come arma contro il M5S”.

Prima di capire chi è questo Brancati bisogna fare un passo indietro nella storia pirata di Viola Tesi. Lei non è un’attivista di lungo corso, è entrata nei pirati solo a novembre scorso e fino a giovedì nel suo profilo Linkedin compariva come “comunication and social media presso Piratenpartei Deutshland (partito pirata italiano)”.

Ho contattato via email Lilo, è lei la pirata che ipotizzava Brancati dietro la Tesi. Viola si era proposta di collaborare ed è stata resa admin della pagina Facebook del partito ma le è stata tolto ogni compito perché “in una giornata fece il delirio” e c’era gente che scriveva “ma che vi siete rincoglioniti?”.

Ho quindi incontrato Viola a Firenze per sentire l’altra campana. Lei si difende spiegando che non ha combinato niente di strano. “La gente era abituata a Lilo e io avevo un altro stile. In realtà lei è un’accentratrice e vuole tutto sotto il suo controllo”.

Da quel momento i rapporti della Tesi, nickname Gnoma, con gli altri pirati si sono incrinati fino a quando in un forum scrisse: “mi sembran tutti una massa di checche isteriche“. Nel gruppo partecipava anche un gay dichiarato quindi fu la classica goccia che fece traboccare il vaso. Lilo chiese l’espulsione di Viola Tesi “per pregiudizio di genere – omofobia – orientamento sessuale -razzismo”. La versione di Viola è diversa, “è stato solo un pretesto per cacciarmi, sai quante volte mi ha offeso lei”. Al momento il giudizio è in corso ed è affidato ad un Collegio arbitrale.

A questo punto entra in gioco Carlo Brancati. Con la richiesta di espulsione, a Viola gli è praticamente stata fatta terra bruciata intorno. Si rivolge quindi a Brancati, un ex pirata espulso mesi prima e chiede all’Assemblea pirata di riammetterlo. I motivi dell’esplusione meriterebbero un post apposito ma non è questo la questione che voglio discutere. Brancati, per farla breve, ha creato account fasulli per manipolare i voti all’interno di LiquidFeedBack (il software usato per prendere le decisioni dall’assemblea permanente). Tra le altre accuse c’è quella di usare il Partito Pirata come brand per la sua azienda Powerstock. Chi volesse approfondire può leggere qua.

Secondo Lilo è “un markettaro” e non ha dubbi sul fatto che manipoli la Tesi. “Figuriamoci, – si difende Viola – lei ha fatto di tutto per cacciarlo e adesso si inventa questa storia. Anche le accuse di aver creato false identità non non sono vere”.

Aggiornamento del 5 marzo 21.35 – Carlo Brancati, sentito telefonicamente, respinge tutte le accuse a lui rivolte da Lilo bollandole come falsità.

Di petizioni online ce ne sono moltissime e poche giungono all’attenzione dei grandi media. La stessa Tesi pochi mesi fa ne aveva sostenuta una a favore di Malala Yousafzai. La famosa petizione a Grillo è stata invece ripresa immediatamente dall’Espresso. Secondi Lilo c’è lo zampino di Brancati, ma qui si va nel campo delle ipotesi non avvalorate da prove. Brancati è un uomo che conosce bene il marketing è riuscito più volte ad essere intervistato dalla stampa in quanto pirata, cosa rarissima per il piccolo Partito Pirata Italiano, come per esempio su Wired, Repubblica e Corriere della Sera due volte. Non esiste però niente che lo leghi alla petizione e alla sua diffusione sulla stampa. Lei è stata poi ospite di Servizio Pubblico. Indovinate un po’ chi lavora lì proprio per gestire la piattaforma liquida LiquidFeedBack? Carlo Brancati, come lui stesso scrive nel proprio account Twitter. Però qua diamo troppo potere ad una persona che in realtà non ne ha. Quante persone sconosciute sono state portate in studio da Giulia Innocenzi, tutte imbeccate da Carlo Brancati?

Per Lilo comunque non ci sono dubbi “dietro Viola Tesi c’è Brancati” e giunge a definirla addirittura come “il trojan di Brancati nell’Assemblea pirata usata per aizzarci contro il M5S pro PD”.

Non so da dove proviene questa sicurezza che Brancati sia pro PD perché alle recenti elezioni politiche invitava a votare Fare per fermare il declino perché loro stanno “giocando a FARE i pirati“.

Concludendo penso che Viola Tesi sia in buona fede, non c’è ragione di dubitare che non abbia votato per Grillo o che ci siano oscure trame dietro questa petizione. La sua iniziativa è stata solo strumentalizzata un po’ da tutti, ognuno per il proprio tornaconto.

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