Com’è ovvio che sia, adesso gente più sudicia di Giannino sta andando a rovistare nel suo passato alla ricerca di nuove rivelazioni che infieriscono su un uomo morto, nella migliore tradizione italiana, invece di attaccare, che so, ex presidenti del consiglio con infiniti processi e conflitti di interesse sulle spalle, nella migliore tradizione estera.
Ma la colpa è di Giannino, che evidentemente è rimasto a capo di un movimento politico per 36 ore di troppo.
Oggi, per esempio, Sandro ci segnalava un video che riportava, dalla sua viva voce, Giannino che millantava un master in corporate finance. Lo trovate, in versione ridotta, qui. Appare dunque evidente che chi per primo ha sparso questa voce falsa sia stato lui, Giannino (La Zanzara, stasera, ha riportato in auge un’intervista del 2010 che riportava la stessa cosa).
In casi del genere c’è una sola cosa da fare, e la ripeto: ammettere la verità, scusarsi e lasciare il movimento nelle mani di qualcun altro perché non vada sprecato il per nulla da buttare programma né il lavoro dei candidati e dei militanti.
Giannino invece da quell’orecchio non ha sentito. Prima ha dato la colpa agli stagisti di IBL, sostenuto anche da Stagnaro su Twitter, poi ha detto che si trattava di una falsità girata in rete e raccolta da tali stagisti per scrivere la sua biografia, e che comunque lui non ha mai detto nulla del genere.
Ci sono ora tre registrazioni che lo smentiscono, dunque Giannino non solo ha mentito su master e forse sulle lauree, ma ha mentito pure nelle presunte scuse. Ciò davvero mi fa sbarellare.
A questo punto, a mio avviso, c’è una sola cosa da fare per fermare il declino di Fare per Fermare il Declino: cacciare Giannino con calcioni sonori, sostituirlo con qualcuno meno fasullo (tipo Boldrin, anche se non è candidato) e puntare tutto sul programma, perché è l’unica cosa che potrebbe tenere assieme i militanti.
Militanti che non sono un gregge, e che non possono essere pascolati come le pecore che Berlusconi e Grillo raccolgono ai loro raduni, e che comunque adesso si ritrovano smarriti e senza una guida.
Giannino avrebbe dovuto pensare a loro sin da subito, se il suo obiettivo era davvero portare in Parlamento una pattuglia di liberali/liberisti veri. Non saranno degli Einaudi, ma sono qualcosa, dopo decenni di assenza.
Fate rimbombare quel “Taci, miserabile” fra le pareti della direzione di Fermare il Declino.