Grillo ci ha fatto sapere da dove prenderà i soldi.
Un appello agli elettori di Beppe Grillo (( Ma il discorso vale anche per gli elettori più vicini ad altri pifferai magici, tipo Berlusconi e Maroni, solo che questi ultimi li farei anche vedere da uno bravo. )) : votatelo pure, ma non credetegli. Non credete ad una sola delle sue parole. Votatelo per protesta perché tutti gli altri vecchi politici sono criminali bastardi incestuosi pedofagi mafiosi corrotti e ogni insulto che può uscirvi di bocca, ma non votatelo credendo che poi farà quello che dice una volta in Parlamento.
Non credetegli perché anche se dovesse stravincere non potrà fare ciò che vi ha promesso, e voi sarete delusi e incazzati neri più di prima. E magari votare qualcuno di più fascista di Grillo.
Votatelo, ma non credete all’ennesimo pifferaio magico. Non c’è la benché minima speranza che Grillo riesca ad attuare le parti fondamentali del suo programma, quelle su cui sta battendo di più il tamburo.
Vi dimostro, per esempio, che il reddito di cittadinanza proposto da Grillo non si può fare. Spoiler: Perché mancano i soldi, ne mancano così tanti che neppure inventandomeli sono riuscito a coprirlo. (Se poi volete un po’ di realtà, ho scritto di come sia possibile creare un sussidio di disoccupazione senza essere populisti).
Grillo ha promesso un reddito di cittadinanza di 1000 euro al mese per tre anni. Fatti due conti, se lo diamo solo ai 2,9 milioni di disoccupati, servono 35 miliardi l’anno (in tre anni fanno 105, facciamo che dobbiamo trovare 100 miliardi); se lo diamo a tutti (quindi sosteniamo il reddito anche di chi ha un lavoro, ma guadagna meno di 1000 euro) occorrono 70 miliardi l’anno, ovvero 210 (ma arrotondiamo a 200). Notate che sono stime per difetto.
Dove li prendiamo i soldi?
Grillo ha spiegato sabato di volerli prendere da:
- taglio del numero dei parlamentari e adeguamento dello stipendio alla media europea (circa il 20% in meno): il monte stipendi è di 1,7 miliardi, lo dividiamo a metà (850 milioni) e decurtiamo un 20%. Fanno 170 milioni di risparmi, ma noi esageriamo: 200 milioni;
- taglio di due terzi delle spese del Quirinale: la spesa totale è 230 milioni, sarebbero 150 milioni di risparmi, ma noi facciamo 200 milioni;
- abolizione dei rimborsi elettorali e dei contributi ai partiti: sarebbero 200 milioni, ma facciamo 500 milioni;
- abolizione dei contributi all’editoria: sarebbero 150, ma facciamo ancora 200 milioni;
- fine delle consulenze esterne: 700 milioni.
Siamo a 1,8 miliardi. Ma voglio esagerare un altro po’: prendiamo le consulenze contestate a una regione notoriamente non parca, la Sicilia (1,2 milioni), moltiplichiamolo per il numero dei comuni sopra i 5000 abitanti (circa 2400) e ci inventiamo risparmi per 2,9 miliardi (in pratica faremo finta che ogni singolo comune riesca a risparmiare altri 350mila euro, così, per miracolo).
Siamo a 4,7 (di cui solo 2 vagamente reali), ma facciamo finta di aver trovato 5 miliardi: ne mancano altri 95-195.
Aggiungo altre ipotesi ricavate dal programma e da altre esternazioni del guru di Genova:
- abolizione delle auto blu: 2 miliardi;
- blocco dell’acquisto degli F35: sono 16 miliardi in 20 anni, facciamo 500 milioni l’anno (facciamo finta che non ci siano penali da pagare, trascuriamo gli effetti dis-occupazionali, la perdita di commesse, indotto e know-how, i costi per mantenere l’attuale scassatissima flotta);
- dimezzamento dei consiglieri regionali e dei loro stipendi: 600 milioni;
- fine delle missioni militari: 1,5 miliardi;
- abolizione delle province: qualcuno dice 4 miliardi, qualcuno dice 500 milioni (più probabile), facciamo finta che siano 4 miliardi;
- i 98 miliardi delle slot machine sono stati decurtati dalla Corte dei Conti a 2 miliardi (ma caleranno ancora dopo l’esame dei ricorsi);
- cancellazione dell’EXPO: 1,5 miliardi;
- taglio delle pensioni sopra i 5000 euro: non ho trovato sufficienti dati demografici, ho solo ricavato che sopra i 2000 euro al mese ci sono appena 2 milioni di pensionati e forse 1 milione sopra i 3000 euro. Probabilmente sopra i 5000 saranno qualche decina di migliaia, facciamo 100000. Siamo buoni e idioti, come al solito: facciamo finta che ognuno di loro rinunci a 7000 euro al mese in media per 14 mensilità. Fanno 98000 euro di risparmio medio a persona ogni anno, moltiplicato per 100000 fanno 9 800 000 000, arrotondiamo a 10 miliardi, per tre anni fa 30 miliardi (trascuriamo l’effetto depressivo sui consumi).
Sarebbero altri 42 miliardi, più i 5 di prima siamo a 47, facciamo 50 miliardi.
Insomma, facendo stime per eccesso (in pratica mi sto inventando i soldi), mancano ancora fra i 50 e i 150 miliardi.
Voglio essere schifosamente rincoglionito: nel 2012 sono stati recuperati 12 miliardi di evasione fiscale, erano 6,5 nel 2007, 7 nel 2008, 9 nel 2009, 11 nel 2010 e 13 nel 2011. Facciamo finta che i soldi relativi al recupero dell’evasione fiscale non siano già stati inseriti in finanziaria e che la progressione continui a questo ritmo, e che quindi siano recuperati 14 miliardi nel 2013, 16 nel 2014 e 18 nel 2015. Fanno 48 miliardi.
Dunque, ricapitoliamo:
- ho stimato per difetto le spese;
- ho stimato per eccesso le entrate e i risparmi di spesa;
- ho letteralmente inventato risparmi;
- ho ipotizzato un inasprimento della lotta all’evasione nonostante Grillo sia contro Equitalia, redditometro e quant’altro;
eppure sono appena quasi riuscito a coprire il reddito di cittadinanza ai soli disoccupati e mi mancano ancora 100 miliardi per quello per tutti.
E attenzione: ho ignorato la spesa per investimenti prevista nel programma grillino (il WiMax, la banda larga gratuita per tutti, internet nelle scuole, i libri di testo gratuiti, per non parlare di energia e urbanistica) e altre minori entrate (il taglio del ticket sanitario per esempio); e ho lasciato fisso il livello di tassazione (ovvero senza tagliare le imposte [dovremmo trovare altre decine di miliardi]). E ho ignorato la possibilità che a breve possa essere necessaria un’ulteriore manovra per tappare i buchi lasciati da una recessione più forte del previsto.
Insomma, pur ignorando il 99% della realtà, il programma elettorale del Movimento 5 Stelle continua ad essere privo di copertura finanziaria. E non tirate fuori storielle magiche come il moltiplicatore: per attivarne uno di così grossa magnitudine servono un sacco di soldi veri, mentre qui abbiamo solo quelli del Monopoli, e neppure bastano.
Ribadisco: votate Grillo se volete protestare, ma non illudetevi che Grillo e i suoi parlamentari possano cambiare qualcosa. Anche se dovessero conquistare la maggioranza sia alla Camera che al Senato, non c’è la benché minima possibilità che il programma possa trovare completa attuazione, così come avveniva per i vecchi partiti.
La realtà è un nemico molto forte da combattere, specie se vuoi combatterla ignorandola.