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Una grezza proposta per uscire dalla crisi (evitando di mangiare gli irlandesi)
Le manette ai polsi di Bersani. No, niente casi giudiziari, le mani di Bersani sono legate per motivi politici. Da un lato ci sono motivi squisitamente contabili: senza sorpresa alcuna, la recessione di cui godremo anche 2013 (o almeno, nei primi mesi del medesimo) si tradurrà in un buco di sette-nove miliardi che il prossimo governo dovrà colmare. Potrei dirvi come, ma non voglio rovinarvi la sorpresa: riguarda i nostri portafogli, comunque. Dal 2014 forse si potrà cominciare a parlare di una revisione del fiascal compact, che tenga conto di una cosa chiamata “ciclo economico”. Dall’altro lato, comunque, ci sono problemi politici in senso proprio: per agevolare le riforme di cui questo Paese ha bisogno, il PD ha bisogno di una vittoria elettorale netta, o rischia di sfaldarsi prima o dopo le elezioni come un pacco di biscotti. Sarebbe il caso, insomma, di cominciare a fare campagna elettorale, il che si traduce nel tentativo di rubare voti agli avversari, non nel costruire patti di desistenza: ci sono le consultazioni post-elettorali per quello.
Discutere con l’ignoranza è complicato. Vuoi per motivi elettorali, vuoi per ignoranza, specie in campagna elettorale non si può fare a meno di notare quanto sia difficile stabilire un dibattito sui contenuti, e quindi cercare delle soluzioni. In economia, per esempio: in settimana ho dovuto affrontare discussioni rese complesse non dagli argomenti, quanto dal fatto che si basavano su pregiudizi o su fallimenti teorici e pratici. Ogni volta che intervenivo in una discussione mi ritrovavo un “Bocconi mer*a” da qualche parte; altre volte si difendevano teorie economiche campate per aria (come il signoraggio, velocemente smontato qui); altre volte ancora, invece che usare il rasoio di Occam, si preferiva inventare soluzioni arzigogolate per piegare la realtà al proprio modello economico. Ma la discussione è difficile anche in altri campi: altro esempio di cui abbiamo discusso in settimana è stato il vituperato articolo 11 della Costituzione, di cui sono citate solo le prime quattro/otto parole, eppure ne contiene ben 58. Alla meglio, politicanti ignoranti o semplicemente disonesti preferiscono prendere in giro gli elettori, tra l’altro in buona parte ignorante o dalla memoria corta.