Sono reduce da una discussione con un ex deputato di Rifondazione Comunista oggi vendoliano sulle parole di Mario Monti sulla sanità pubblica, una classica fallacia dell’uomo di paglia(se non sapete cos’è, vi consiglio di leggere la pagina Wikipedia appena linkata, soprattutto gli esempi: credetemi, servirà tantissimo nei prossimi mesi).
I fatti: Monti dice che il sistema sanitario nazionale funziona bene, ma avrà costi crescenti nel tempo e i soldi non crescono sugli alberi, per cui bisognerà trovare nuovi modi per finanziarlo.
Una frase talmente banale che mi sarei vergognato a dirla. Monti ha detto l’equivalente di lungo periodo della frase “a Capodanno un po’ di gente andrà in ospedale a causa dei botti”.
CGIL, Sinistra e Centrosinistra, come i cani di Pavlov, hanno subito accusato Monti di voler tagliare i soldi al SSN e di volerlo distruggere, smembrare e quindi regalarlo ai privati, e di essere stato un incapace perché non ha già risolto il problema nonostante ci abbia riempito di tasse. Il suo equivalente di breve periodo è la frase “Monti ha detto che a Capodanno i botti raderanno Napoli al suolo e i primogeniti moriranno”. Questo per evitare di confrontarsi su una questione dolorosa, ma banalissima.
Ciò che ha detto Monti è semplicemente questo: fra pochi decenni saremo un sacco di vecchi e i vecchi notoriamente si ammalano e si rompono qualcosa ogni tanto, sicché curarli (curarci) richiederà più soldi. Per cui conviene cominciare a pensarci, invece di arrivare all’ultimo nanosecondo prima dell’esplosione con una soluzione-toppa che rimanda il problema al prossimo governo (avete presente le 42 riforme sulle pensioni? Uguale). Quello dei costi della sanità pubblica non è un problema che si risolve nel giro di un anno: Monti si è limitato a parlare di lungo periodo, come un politico normale dovrebbe fare, almeno ogni tanto.
Purtroppo però la sua frase di assoluto buonsenso nella sua incommensurabile banalità l’ha detta in un Paese che è entrato nell’acme della sua eterna campagna elettorale: le sinistre extraparlamentari in chiara crisi d’identità e consenso non trovano di meglio che attaccare automaticamente il governo ogni volta che apre bocca. Il che va benissimo quando si attaccano provvedimenti, idee e progetti concreti, per carità, ma non si può mettere in bocca ai propri avversari politici parole che non hanno detto. Questo non solo è disonesto, ma alimenta le tensioni sociali più di un taglio a stipendi e pensioni, perché fa serpeggiare anche la paura dell’ignoto.
Se Monti deciderà di privatizzare il SSN (cosa di cui dubito fortemente), mi avrà sicuramente contro. Ma è inevitabile che i costi della sanità nazionale di lungo periodo saranno un problema da affrontare se si vorranno mantenere gli standard attuali. È un topic che si studia da decenni: il SSN funziona, costa relativamente poco, ma ci sono inefficienze crescenti da risolvere. Questo ha detto Monti e di questo dovremmo parlare.
Invece no, il Governo, i giornalisti, gli osservatori e io, con questo post, invece di occuparci di cose serie, siamo costretti a perdere tempo per rispondere alle ca**ate di chi non vuole discutere di risolvere il problema, ma soltanto cercare di superare la soglia di sbarramento, attaccandosi a una qualsiasi goccia di sangue, anche inventandosela. E questo non vale mica solo per le sinistre, si badi, questa è una cosa che permeerà l’intera campagna elettorale: essendoci un governo tecnico (e dunque facile preda di qualunque politicante) e un partito con un piede già bello piantato a Palazzo Chigi, tutti gli altri partiti (ma pure il PD, costretto a inseguire gli altri sul piano delle scemenze) non avranno alcun interesse a discutere, ma solo a spararla più grossa possibile, perché saranno irresponsabili davanti agli elettori. Vedranno Monti usare uno stuzzicadenti e diranno che se ci sarà un Monti bis entreremo in guerra col Giappone. Bersani si fa un birrozzo? È evidentemente una spia della Germania.
Questa non è lotta politica. Questo è terrorismo politico, e certa gente dovrebbe solo vergognarsi. Purtroppo però dovremo abituarci, perché quella che abbiamo davanti è una campagna elettorale anomala. Fortunatamente in quella discussione è intervenuta un’altra persona che, pur sostenendo il sopraccitato deputato, si è resa conto che la polemica ha completamente mancato il bersaglio, convenendo che la lotta politica si deve fare in modo onesto. Crudo, combattivo, ma onesto, altrimenti non saremo meglio di un berlusconiano qualsiasi. Questo mi dà qualche piccola speranza.
Impariamo a non fidarci di nessuno, ad essere aperti al confronto, ma a fare fact check, controllo dei fatti, su tutto, sui giornali, sui blog (a cominciare da questo) e anche dei nostri beniamini, perché in buona o cattiva fede, state sicuri che media, politici e osservatori, da qui alle elezioni, spareranno a ripetizione l’ultima cosa di cui questo Paese ha bisogno: una marea di scemenze demagogiche col solo fine di raccogliere il vostro voto di stomaco.
A questo Paese, invece, serve la testa.