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Come ampiamente previsto, la Germania rimanda la Tobin Tax al 2016 (e oltre)

Hector Cassandra Pomarici Santomasi

La Tobin Tax europea, secondo il progetto attuale, non entrerà in vigore prima del 2014. E questo era ben noto.

Un alto funzionario tedesco ha già messo le mani avanti, sottolineando che fra negoziati fra gli Stati e implementazione, una Tobin Tax europea non potrebbe partire prima del 2016, per via dell’opposizione dei Paesi fortemente contrari, come la Gran Bretagna, che hanno tutto da guadagnarci se la Tobin Tax verrà applicata da altri Paesi, poiché i soldi che possono essere il carburante di altri Paesi (fra cui l’Italia) prenderebbero la via di Londra.

La Germania, si legge nell’articolo, ancora spera che la Gran Bretagna possa cambiare idea dopo faticosi negoziati, ed è la condizione principale perché la Germania accetti la Tobin Tax, visto che, se Londra non entra nel club, il mercato finanziario tedesco, uno dei più grandi del mondo, prenderebbe una botta epocale, a tutto vantaggio della City. Sarebbe come se l’Italia regalasse tutto il proprio patrimonio artistico all’Inghilterra, spese di spedizione del Colosseo incluse.

Dunque pure la Germania si prepara a tirarsi indietro, quando sarà passata la sbornia populista tipica di ogni consultazione elettorale, guarda caso nel settembre 2013, pochi mesi prima della prima data prevista per l’introduzione della Tobin Tax. Un caso o un furbo calcolo politico?

Anche qui, niente di nuovo, ne avevo già parlato giorni fa (al punto 6 di questo articolo).

Questo significa che chi applicherà la Tobin Tax prima degli altri, come l’Italia, passerà un effetto Svezia, un effetto potenzialmente mortale, visto che l’Italia, a differenza della Svezia, già soffre di una fame di capitali che ne soffoca la crescita economica.

La Svezia, infatti, ha già applicato in solitario la Tobin Tax negli anni Ottanta: il risultato fu una fuga di capitali dal Paese verso Londra e altri Paesi scandinavi, un crollo delle imposte sul capital gain non compensato dalle entrate derivanti dalla Tobin Tax, che furono appena il 25% di quanto previsto dal governo (sicché la Svezia ci perse in termini di gettito fiscale). Un fallimento completo, e per questo la Svezia, oggi, non vuol sentir parlare di Tobin Tax.

Molti dei miti a riguardo li ho già sfatati in questo articolo (un altro lo sfaterò a breve). Una Tobin tax in solitaria, come quella che vogliamo implementare noi, è un disastro, come teoria e pratica dimostrano. Se proprio dobbiamo scottarci con questa tassa prima di capire che è un’utopia dannosa, almeno aspettiamo che ci siano altri Paesi a farci compagnia.

Perché l’Italia riesce a introdurre una Tobin Tax in tre mesi, mentre la Germania richiede almeno un anno se non tre? Siamo più belli, più esperti, più intelligenti? O siamo solo i più creduloni, come al solito?

Non prendiamoci in giro. Cerchiamo di non essere più fessi degli altri, per una volta.

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